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Una zampata di Vogliacco nel recupero evita al Genoa la sconfitta nello scontro diretto col Como

L'esultanza dei giocatori rossoblù (foto sito Genoa)

Dopo Inter e Roma, anche il Como - rivale diretto nella lotta per la salvezza - viene raggiunto in extremis da un Genoa confuso, sconclusionato e lontanissimo dai livelli di gioco espressi a Parma, ma indomito. I rossoblù trovano il pari al 92' grazie a Vogliacco, puntuale alla deviazione su corner di Miretti spizzato a centro area da Pinamonti. Proprio il centravanti genoano aveva involontariamente cagionato il vantaggio lariano al 17' con un disimpegno errato sfruttato da Nico Paz a vantaggio di Da Cunha, impietoso dal limite.

I lombardi avevano iniziato la gara a spron battuto dominando sul piano del palleggio impedendo al Grifone di costruire azioni decenti. Sino all'intervallo, Como sicuramente più costante e incisivo in zona gol, ma l'occasione più ghiotta capita al giovane genoano Ekhator, che a tu per tu col 42enne portiere Reina gli consegna letteralmente il pallone.

Nella ripresa il Como cambia tattica: dal possesso palla ai contropiede. Ne produce in quantità industriale sbagliando però nella rifinitura o nella conclusione. Al 67' il raddoppio, firmato Cutrone, è cosa fatta, ma il Var induce ad annullare per fuorigioco.

Rinfrancati, gli uomini di Gilardino spingono con un briciolo di convinzione in più, pur senza il contributo di Balotelli che, spedito in campo al 71' al posto di Ekhator, si mette solo in mostra per un'altra ammonizione rimediata, stavolta per lieve reazione dopo essere stato provocato. I rossoblù reclamano vanamente un rigore per presunto fallo di mano in area del difensore Dossena, ma continuano a rischiare sulle innumerevole ripartenze ospiti.

Gol mangiati, gol subito nel recupero: punto immeritato, che compensa quello sfumato contro la Fiorentina.

Pierluigi Gambino

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