Ma allora ha perso Lunardon?
L'era di Giovanni Lunardon è durata solo un anno. A Roma il vicesegretario del Partito Democratico Lorenzo Guerini,
è stato categorico: "Dovete cambiare il segretario regionale. Parlate. Scegliete qualcuno che possa mettere d'accordo tutti. Se proprio non ci riuscite, manderemo un segretario".
Guerini, naturalmente, ha parlato anche a nome di Matteo Renzi. Il premier è proprio scocciato, non si aspettava di perdere la Liguria. Era una regione rossa per definizione.
In politica, chi perde fa un passo indietro, è la legge. Ma a quanto sembra in Liguria pagherà solo il segretario regionale. Come se fosse colpevole lui della sconfitta.
Sia chiaro: Lunardon è stato eletto nel consiglio regionale, dalla segreteria si sarebbe dimesso in ogni caso, ora il suo ruolo è cambiato. Però le dimissioni le aveva date come atto dovuto, per un senso di responsabilità, non certo per attribuirsi le colpe di una sconfitta che sicuramente ha del clamoroso. Il segretario regionale infatti ha la coscienza a posto. Lui nel partito si era da subito schierato con Gianni Cuperlo, non certo con Matteo Renzi. Per le primarie aveva votato per Sergio Cofferati e non per Raffaella Paita, prima delle Regionali se si incontravano a qualche manifestazione pubblica, nemmeno si salutavano.
Dopo le Primarie Lunardon, però, ha fatto quello che avrebbe dovuto fare qualsiasi militante. Si è rimesso al volere della maggioranza, si è impegnato per far vincere la Paita. Ha fallito l'obiettivo ma solo perché in tanti si sono rifiutati di votare per la pupilla di Claudio Burlando, volevano porre termine al "burlandismo" che per dieci anni in Regione non aveva certo fornito un esempio di buona amministrazione.
Le previsioni di Lunardon si sono avverate. Ma la Paita è ancora lì che lancia proclami e medita vendette. L'aveva detto: se vinco, li faccio fuori tutti. Ha perso, ma qualcuno riuscirà a farlo fuori lo stesso. La testa di Giovanni Lunardon l'ha già ottenuta.
Sembra una barzelletta. Perché a pagare è solo il segretario regionale. Che aveva previsto tutto!
Elio Domeniconi