Il borsino delle Regionali
Ecco chi sale e chi scende tra i politici che corrono per le Regionali
- di Elio Domeniconi
1-RAFFAELLA PAITA
Dalla sacrestia di San Torpete non è spuntato un candidato in grado di metterle paura. Secondo i sondaggi dovrebbe vincere alla grandi. Tanto più che ha scelto un disco di Jovanotti per la sua campagna elettorale. Niente Bella Ciao e tanto meno Bandiera Rossa.
2-LUIGI MORGILLO
Ha confermato di essere un grande stratega. E' infatti riuscito a mettere insieme attorno a un tavolo (martedì) i possibili alleati della coalizione di centrodestra. Ma difficilmente sarà possibile trovare l'accordo su un nome. Ci sono troppe divergenze insanabili.
3-EUGENIO MINASSO
Leader del Nuovo Centro Destra. Ha confessato di aver dato i voti a Giovanni Lunardon per farlo eleggere segretario regionale del Partito Democratico. Ma ora è pronto a schierarsi con il centrodestra. Confermando di essere un politico per tutte le bandiere.
4-CLAUDIO MONTALDO
Ormai messo al bando dal Pd. Perché per coerenza non se l'è sentita di votare a favore dei primari. Ha dichiarato che a fine mandato si dedicherà all'alpinismo. Ma molti vorrebbero rivederlo ancora in Regione. E gli chiedono di candidarsi. Con l'estrema sinistra.
5-FRANCESCO BRUZZONE
Torna ad essere il capogruppo della Lega in Regione. Si sa che Sonia Viale vorrebbe prendere il suo posto. Ma lui può contare sui voti dei cacciatori. E alla Lega conviene tenerselo stretto. Anche se ha maturato un bel vitalizio. Non vuole tornare a fare il bidello.
1-FEDERICO GARAVENTA
Domani si incontrerà con Sandro Biasotti per fare il punto della situazione. Forza Italia gli conferma la fiducia. Ma non basta per vincere. Si sente tradito dalla Lega (Edoardo Rixi era stato il primo a cercarlo). Pensa di mollare tutto e trasferirsi a Dubai. Genova non lo merita.
2-MAURIZIO TORTEROLO
Destituito da capogruppo della Lega in Regione. Perché accusato di aver fatto incetta di scontrini al ristorante "Quadrifoglio" di Carcare e di averne ritoccati almeno un paio. Difficilmente verrà ripresentato in lista. Si è bruciato perché ha consumato troppi pasti. A sbafo.
4-EDOARDO RIXI
Con i presunti scandali (a orologeria!) non è un buon momento per la Lega anche in Liguria. Il vicesegretario federale si rende conto che andando da solo non può conquistare la Regione. Ma ha le mani legate. Deve obbedire a Matteo Salvini. Che forse si è montato la testa.
5-PAOLO PUTTI
Ha declinato l'invito di don Paolo Farinella ed è rimasto nel MoVimento Cinque Stelle. Anche se Grillo si è rifiutato di candidarlo per la Regione come avrebbe desiderato. Il comico-leader lo considera solo un politico da Consiglio comunale. Traguardo massimo.