La scelta di Matteo Rosso
Che Matteo Rosso appartenesse ancora a Forza Italia solo sulla carta, lo scrivevamo da tempo.
Era andato con Edoardo Rixi, il candidato della Lega, a ricevere il leader nazionale Matteo Salvini e si era fatto fotografare con lui. In Regione firmava comunicati stampa assieme a lui, che pure apparteneva a un altro gruppo, a un altro partito. Non si sentiva più uno di Forza Italia. E la sua uscita era considerata sicura.
A dir la verità gli amici veri sino all'ultimo hanno tentato di dissuaderlo, volevano che rimanesse nel partito a combattere la sua sacrosanta battaglia contro Sandro Biasotti, perché sono in molti a non condividere la politica del coordinatore regionale.
La contestazione era cominciata con le elezioni politiche quando aveva pensato solo al suo seggio di deputato e aveva acconsentito senza nemmeno protestare, che gli altri due posti venissero occupati dal milanese Giorgio Lainati e dal romano Augusto Minzolini. Così in parlamento era rimasto l'unico ligure a rappresentare Forza Italia (ai tempi di Claudio Scajola c'era una pattuglia). Non aveva speso una parola in favore di Roberto Cassinelli.
Biasotti aveva annunciato che non avrebbe ricandidato Matteo Rosso perché aveva già fatto due mandati. Ma un amico che lo stima e che gli vuole bene, l'ex deputato Franco Marenco l'aveva messo in contatto con il senatore Altero Matteoli, incaricato da Berlusconi della composizione delle liste. E Matteoli l'aveva rassicurato: in Forza Italia non c'è la regola che dopo i due mandati si va a casa. E gli aveva garantito che per lui un posto in lizza ci sarebbe sempre stato, visto che alle ultime elezioni aveva portato 6.400 voti.
Ma successivamente Rosso era stato deluso anche da Berlusconi. Perché alla fine dell'incontro di Arcore - dove erano andati a esporgli la situazione in Liguria con la gestione Biasotti - aveva messo una mano sulla spalla di Cassinelli garantendogli che sarebbe diventato lui il coordinatore, poi tutto è rimasto come prima.
Ora Matteo Rosso farà una lista civica in appoggio al candidato della Lega Edoardo Rixi- Conta sui 6.400 voti presi alle ultime elezioni. Bisognerà però vedere se chi ha votato Rosso come rappresentante di Forza Italia, lo voterà ancora se appoggia la Lega.
Elio Domeniconi