Edoardo Rixi

Il popolo del centro-destra è in ebollizione per quello che legge sui giornali. La notizia del giorno è il rifiuto

del candidato della Lega Edoardo Rixi, che ha confermato di non voler fare il secondo al candidato di Forza Italia. Perché con lui il centrodestra può vincere (l'ha capito dai colloqui con la gente) mentre senza di lui, perde sicuramente. E lui non se la sente di fare altri cinque anni all'opposizione.

Facendo scandalizzare qualcuno, ha annunciato il suo programma-bis: "Piuttosto vado a vivere in montagna". Beato lui, che può permettersi di passare cinque anni sull'Himalaya senza far nulla. Ma come mossa politica, non mi sembra indovinata. Dire che se ne infischia dello stipendio da consigliere regionale, è un'offesa nei confronti dei suoi coetanei che, se non sono ancora alla ricerca di un lavoro, portano a casa una paga da fame. Chissà quanti vorrebbero essere al suo posto.
Non si può dire: se non faccio il presidente, vado a scalare le montagne.
Certo l'aut-aut di Rixi rende meno agevole il compito di chi sta cercando di mettere insieme i resti del centro destra perché solo uniti si può sperare di battere il centrosinistra.
Rixi ha fatto questa sparata di fronte al nome di Alessandro Zarbano. E in questo caso il leghista duro e puro potrebbe anche avere ragione in quanto l'amministratore delegato del Genoa si è beccato una bella condanna per aver avallato certi conti di Enrico Preziosi (e si tratta di una condanna che, se confermata negli altri gradi di giudizio, comporterebbe l'ineleggibilità).
Ma a noi risulta che il candidato di Forza Italia resta Federico Garaventa, che ogni giorno aumenta i suoi consensi. E a fare il nome del costruttore a Sandro Biasotti era stato proprio Rixi. E la gente si chiede: ma se Rixi aveva cercato Garaventa alla Lega e poi l'aveva suggerito a Forza Italia (come candidato condiviso!) perché adesso fa i capricci?

Elio Domeniconi

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