Ubaldo Santi, consigliere a palazzo Tursi, prima di Vince Genova, poi di Fratelli d’Italia e adesso unico membro del neo gruppo misto, ha risposto ad alcune domande di Genova3000.
Lei ci dice che l’espulsione dal gruppo è irregolare, perché?
“Non potevano espellermi dal gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, perché i consiglieri non hanno questo potere. Alcuni colleghi erano contrari alla mia permanenza all’interno del gruppo. A spingere però il coordinatore ligure, Massimiliano Iacobucci, verso la mia fuoriuscita è stata l’astensione di qualcuno, che ha rimandato la decisione al collegio romano”.
I santi di Roma, Daniela Santanché in testa, non hanno aiutato il Santi di Genova?
“Non è così! Non ho chiesto aiuto a nessuno, anche perché non ho mai preso la tessera di Fratelli d’Italia”.
Adesso cosa farà?
“Continuerò la mia azione di consigliere con la stessa determinazione nel dare valore al ruolo di rappresentante dei cittadini in consiglio, come ho fatto per le farmacie comunali”.
Come valuta la sua esperienza nel gruppo di FdI a Tursi?
“Il gruppo di FdI in Comune con questo atto perde ulteriore scopo politico, appiattito sulla Lega ed asservito, privo di voce propria, nei confronti della giunta e del sindaco e se non fosse per il numero legale potrebbero starsene a casa serenamente”.
E dell’abbraccio Salvini-Meloni cosa ne pensa?
“FdI dimostra che le aperture verso l'area riformista e liberale sono e restano pure enunciazioni e la vocazione all’alleanza a tutti i costi con la Lega si rivelerà un flop politico e così la loro speranza di andare al voto che non ci sarà. Semmai ci saranno altre alleanze, ma alle urne non si andrà”.
A chi dice che vuole allargare il gruppo misto per mettere in difficoltà la giunta cosa risponde?
“Il mio impegno sarà anche quello di riunire i volonterosi amici riformisti che si sono sparsi per dare loro voce in consiglio e non dimentichiamo che i “cesari” piccoli, grandi e soprattutto finti prima o poi cadono”.