Titti o Gatto Silvestro?
Vivo da circa due mesi su una nave che riconosco da lontano, ogni volta che rientro a bordo,
per il faccione sornione di Gatto Silvestro che la sovrasta, ma solo oggi io e lui abbiamo fatto alcune riflessioni insieme, che vorrei condividere con voi.
Che c’entra il mondo delle favole con la nostra realtà di tutti i giorni?
La realtà che ci circonda è poi così diversa dalle favole, siano esse a lieto fine o strappalacrime con finali che più tristi non si può? Io e il mio amico Silvestro crediamo di no, sono solo scenari diversi fra di loro ma uniti da un unico comune denominatore: la “psicopatologia della vita quotidiana”.
Non mi riferisco al celeberrimo lavoro di Sigmund Freud ma ad una analisi molto più semplice di quanto il mondo contemporaneo stia “impazzendo” e “capovolgendo” le più comuni regole del comportamento personale e sociale. Fino a qualche anno fa, ad esempio, nell’immaginario collettivo, i “ricchi” erano grassi e i “poveri” erano magri ma oggi tutto è capovolto: i ricchi sono magri, e solo i poveri sono rimasti grassi, a parte qualche eccezione, che conferma la regola, e ancora, ci si aspettava che i deboli venissero aiutati, e le donne corteggiate con dolcezza. E’ sempre esistito, però, un mondo a parte, dove la violenza faceva la parte del leone, dove orchi della peggiore specie e streghe cattive sembravano sempre sul punto di vincere sull’inerme protagonista di tante sventure, quello era il mondo delle favole!
Non molti anni fa, qualcuno, lo scomparso psicoanalista Bruno Bettelheim, ci ha spiegato (nel volume “il mondo incantato”) quale fosse il vero significato psicologico di tanta violenza: si trattava di “esorcizzare” la paura dei piccoli, dal timore più grande: quello di essere abbandonati, di rimanere soli di fronte alle mille avversità della vita. Nelle favole, infatti a vincere alla fine era sempre “l’indifeso“, fosse esso Pollicino, Biancaneve, o Cenerentola e alla fine le violenze subite sembravano svanire, le streghe venivano annientate, gli orchi uccisi e alle sorellastre cattive non restava che piangere stizzite!
I bambini imparavano così a superare le proprie paure, e noi adulti ci sentivamo più buoni nel condividere con loro questo percorso di crescita.
Questo succedeva nelle favole! Purtroppo, come abbiamo visto, oggi il mondo è capovolto, e la realtà ha rubato, con violenza, il posto alle favole; è la realtà ad essere affollata di mostri, streghe, orchi cattivi, con una sola, grande, differenza dalle favole: non esiste un lieto fine.
E se fino ad oggi nessuno si era mai permesso di dubitare che noi, occidentali del terzo millennio, fossimo, in generale, persone abbastanza equilibrate, mi domando se non si debba “capovolgere” anche questo giudizio.
Io e Silvestro pensiamo di si! Per questo tifo per lui e Willy, almeno non fanno finta di essere buoni! Trovo insopportabili invece Titti e BipBip: troppo falsa e scontata la loro ingenuità. E per quanto riguarda Tom e Jerry non prenderò la parte di nessuno: mi piace infatti il loro rapporto di odio-amore, lo trovo molto equilibrato.
Susy De Martini