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Che orrore il terminal traghetti!

Terminal Traghetti Genova

Ad una cosa non riesco proprio ad abituarmi quando arriviamo dal mare a Genova: ogni volta è lo stesso pugno

nello stomaco alla vista del “Mostro”… e dire che voleva fare addirittura concorrenza alla mitica Lanterna l’architetto Aldo Rizzo, progettista del terminal traghetti, prima immagine della città di Genova  che si presenta alla vista dei turisti provenienti dal mare, così come dall’autostrada.
Ebbene sì, quelle due improbabili, quanto inutili cuspidi di vetri (sporchi) bordati di rosso, tanto per essere in linea con la committenza, che deturpano il panorama del porto sono il frutto del cattivo gusto e dell’ambizione di un singolo.
Nemmeno la Sovrintendenza riuscì a bloccare quella bruttura, quando negli anni 80 il progetto fu concepito sebbene riuscì, almeno, a limitarne i danni: furono cancellati gli ultimi due piani che avrebbero completamente tolto la visuale del mare a tutta l’area circostante! Poi il via libera alle due “Lanterne Rosse” che non solo non trovarono più ulteriori ostacoli ma furono anzi “abbellite” da lastre di marmo bianco cimiteriale sicuramente anch’esse strategiche alla funzione principale per cui l’edificio era stato concepito.
Domanda: quale è la funzione principale di questo obbrobrio?
I maligni dicono che in realtà esso sia stato progettato non a beneficio di passeggeri e turisti, che effettivamente scarseggiano, ma per quello di due Coop: la Coop Sette che ha eseguito i lavori, e la Coop Liguria che vi ha insediato una nuova sede.
E così, oggi, a fronte del fatto di non possedere a Genova un adeguato Terminal Crociere (motivo per cui ad esempio Costa ha scelto Savona come sede operativa) possediamo una sorta di orrenda  cattedrale nel deserto che ha come scopo principale quello di ospitare un supermercato!
Non mi stupisce il fatto che agli studenti della Facoltà di architettura venga  presentato il terminal traghetti di Genova come un modello in negativo da evitare sia per quanto riguarda la progettazione, che l’esecuzione e non è una novità per nessuno che l’acqua (non di mare, ma piovana) abbia iniziato ad infiltrarsi dentro la struttura  poco dopo l’ultimazione dei lavori!
Perché ho voluto parlare di una tale “schifezza” proprio oggi? Perché dobbiamo tutti difenderci dall’assalto delle emozioni come possiamo. Io lo faccio seguendo il motto di Sir Henry Wotton: “dì la verità, così renderai perplessi e disorientati i tuoi avversari”. Ho  avuto infatti una settimana molto dura, intenta a lottare contro un nemico invisibile e insidioso: si tratta dell’invidia che genera a sua volta la calunnia. Sentimenti meschini e inutili che offendono chi li ha generati molto più di chi li riceve. Sì, proprio come il terminal traghetti di Genova.

Susy De Martini                 

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