I dieci genovesi della storia
Secondo i lettori di Genova3000.
1-BEPPE GRILLO
Un tempo Giuse. Un comico che fonda un partito-movimento e prende 10 milioni di voti. Un'impresa eccezionale. Incredibile per chi aveva conosciuto il futuro leader a 5 Stelle nei Ragazzi di Piazza Martinez. Sicuramente non l'avrebbe pensato nemmeno lui.
2-FABRIZIO DE ANDRE'
Per molti è l'immagine di Genova. A lungo non aveva amato la sua città natale, viveva tra Milano e Tempio Pausania, diceva agli amici che tornava a Genova solo per i funerali. Negli ultimi anni però era tornato ad amare Genova. E sicuramente l'aveva sempre amata nelle sue canzoni.
3-RENZO PIANO
Di Pegli. Ha fatto opere straordinarie in tutto il mondo. Solo a Genova non è riuscito a farsi apprezzare. Ma è considerato l'architetto più geniale. Tant'è vero che è stato nominato senatore a vita. E lui regala l'assegno ai giovani architetti.
4-PAOLO VILLAGGIO
I suoi personaggi, da Fantozzi a Fracchia, hanno avuto un successo strepitoso. Film e libri. Ma ha avuto tutto questo perché Maurizio Costanzo, dopo averlo scoperto al "Duse, l'aveva convinto a trasferirsi a Roma. A Genova, sarebbe rimasto all'Italsider.
5-ENZO TORTORA
Grande giornalista e grande presentatore televisivo. Il suo garbo da salotto resta indimenticabile. La "Domenica sportiva" era stata inventata per lui. Purtroppo resterà nella storia soprattutto per l'episodio di malagiustizia che gli aveva rovinato la vita.
6-ALFREDO PROVENZALI
Il mito di "Tutto il calcio minuto per minuto". La trasmissione più seguita (e più amata) dagli sportivi. Anche dopo la pensione l'avevano "costretto" a presentare la sua trasmissione. E lui aveva accettato la spola Genova-Roma perché amava troppo il suo lavoro. Un grande.
7-MASSIMO DONELLI
Una delle tante scoperte di Cesare Lanza.Che l'aveva voluto con sé a Milano. Una dozzina di giornali (sempre con incarichi direttivi) e poi la direzione di Canale 5. Unica cosa che non ha mai abbandonata: la fede nel Genoa ereditata dal padre (camallo). Un genio.
8-MARCO BENEDETTO
Prima giornalista (partito da "Lo Sprint") e poi grande manager. Prima a "La Stampa", lanciato da Luca di Montezemolo (che l'aveva apprezzato all'ufficio stampa della Fiat) e poi a "Repubblica". A fianco di Eugenio Scalfari c'era lui. Meno feeling con Carlo De Benedetti.
9-GIULIO ANSELMI
Nato in Valbrevenna. Suo tutore il cardinale Giuseppe Siri. Dal Corriere Mercantile al vertice di tanti giornali: dal Secolo XIX al Corriere della sera. Ha poi diretto Ansa, Messaggero, L'Espresso, La Stampa. Ora è il presidente degli editori.
10-PAOLO GARIMBERTI
Dal Corriere Mercantile a La Stampa. Corrispondente da Mosca, capo della redazione romana. Poi il passaggio a "Repubblica": vicedirettore e poi direttore del Venerdì. Infine presidente della Rai. Ora a Torino dirige il Museo della Juventus. Anche se a Genova si dichiarava tifoso della Sampdoria. Con Fulvio Bernardini suo testimone di nozze.