Il libro del giornalista di Avvenire
“Se offrirai il tuo pane all'affamato...” è il titolo del libro con cui sono stati celebrati, venerdì scorso (ieri),
presso la sede genovese del Banco Alimentare i vent'anni della stessa struttura solidaristica. Un evento che va ben al di là dello spazio ligure con il libro realizzato da Giorgio Paolucci, uno dei più insigni giornalisti di Avvenire, il giornale della Cei e sesto quotidiano per diffusione in Italia, un “opinion leader”. Paolucci è da poco in pensione dopo una brillante carriera nel foglio dei vescovi italiani del quale è stato a lungo il numero due. Ed a sottolineare quanto sopra è stata la presenza, alla presentazione dell'opera, del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova ma soprattutto presidente Cei che ha colto l'occasione per sottolineare come l'8 per mille alla Chiesa permetta a questa di far risparmiare molti milioni di euro allo Stato italiano con attività solidaristica. "L'8 per mille - ha detto il porporato - è sotto attacco in questo momento". Ed ha ribadito invece la validità concreta dell'uso di questo denaro. A fare gli onori di casa per l'evento è stata Gabriella Andraghetti, presidente ligure del Banco Alimentare. “Una grande trama di carità, un modello di azienda non profit, un'espressione di costruttività molto significativa in una stagione come quella che stiamo vivendo, in cui sembrano prevalere il sospetto e la rassegnazione”, ha commentato Paolucci, ricordando come “ogni giorno rifornisce oltre 8 mila strutture caritative che aiutano un milione e seicentomila poveri grazie al recupero di 75 mila tonnellate di cibo e di 1 milione e 100 mila piatti pronti raccolti nelle mense di aziende, ospedali e scuole”. Il volume edito da Guerini e Associati scritto dal giornalista- scrittore, profondo conoscitore ed esperto del mondo della solidarietà, costituisce un viaggio-inchiesta alla scoperta di un pianeta dove, ha spiegato Giorgio Paolucci, "la dimensione della gratuità e la condivisione di un bisogno elementare si sposano con la lotta agli sprechi". "Vengono ricostruite le origini del Banco, nato nel 1989 dall'incontro tra l'imprenditore lombardo Danilo Fossati, proprietario della "Star" e don Luigi Giussani, e si raccontano i volti e le storie di quanti devono fare i conti con la fame, dei volontari che li aiutano a «ripartire» e delle aziende che donano le eccedenze", sottolinea ancora il giornalista ex Avvenire. Il libro si può definire, secondo l'autore, "uno spaccato documentato dell’Italia solidale che ogni anno trova nella Colletta Alimentare, che ha 5 milioni e mezzo di donatori in 11 mila supermercati, la sua espressione più popolare".
Dino Frambati
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