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Un corso per giornalisti

Dino Frambati

Credo possa essere considerato un corso di formazione per i giornalisti innovativo e certamente ricco

di spunti interessanti e particolari quello di domani, dalle 11 alle 14, intitolato “Fare corretta informazione tra credenze popolari, storia, fede e scienza” e che si svolgerà presso l'Auditorium Carige di via Davide Chiossone 3, gentilmente concesso per l'evento e capace di 80 posti. Del resto credo che la professione chieda di avere una visione della vita a tutto campo, infinita curiosità e voglia di capire anche argomenti che ci sono distanti e magari che non condividiamo. A suggerirmi l'idea del tema è stato don Calabrese, teologo e giornalista, relatore al corso come, in passato, a quelli su Corano, Vangelo, religioni monoteiste. Ho “testato” la cosa con alcuni colleghi ed ho trovato riscontri molto positivi. In effetti si trattava di un corso un po' diverso da quelli fin qua organizzati da me, con spirito peraltro di passione e quasi entusiasmo: volo, meteo, regole del mare, omosessualità, solo per citarne alcuni. Domani saranno relatori la dottoressa Lucia Bellizia presidente della Scuola di Astrologia Antica Apotélesma, studiosa di astrologia e astronomia della antichità, che parlerà di “Astrologia e religione in Grecia e Roma”, mentre il professor Paolo Aldo Rossi, docente presso Università di Genova Dipartimento Antichità, Filosofia, Storia, Geografia, Presidente AISPES tratterà il tema: “Libertà e determinatezza entro il paradigma astrologico alle origini della rivoluzione scientifica”. Don Gian Franco Calabrese, teologo e direttore dell'ufficio catechistico di Genova, giornalista ed ispiratore dell'idea del corso, come detto prima, parlerà di “Fede e l'astrologia”. Infine io stesso, sul tema: “Fare corretta informazione tra storia, fede e scienza”, ma anche aggiungendo qualche nota di esperienze personali, dettata da circa 35 anni di attività. Fare informazione, essere giornalisti, significa avere la massima apertura intellettuale verso tutto, non escludendo alcun argomento purché abbia basi scientifiche ed offra occasione di nuove cognizioni per il nostro mestiere. Ho in programma altri corsi su temi anche importanti e deontologici che sto organizzando. Seguendo indicazioni di colleghi o studiosi e la logica della vita che oggi è in mutazione continua e ci propone temi ed argomenti sui quali, da giovani cronisti, non avremmo forse mai pensato di scrivere o di trattare. Oggi si viaggia, si incontra gente, si usa la tecnologia. Occorre tenere presente tutto ciò, fermo restando l'uomo, con le sue debolezze e la sue grandi capacità, al centro di tutto. Noi, come dico spesso, non diamo solo notizie, ma nel nostro lavoro di fare informazione offriamo anche sensazioni, emozioni, spunti di riflessione. Ecco la logica di questo corso, che questo sito mi ha chiesto gentilmente di descrivere. Questa è una mia riflessione assolutamente personale per un corso specifico però. Ma ricordo come questo si svolga nell'ambito di tutti quelli che vengono organizzati nella nostra regione dall'Ordine dei giornalisti ligure con cadenza quasi quotidiana. Molti, variegati, in tutta la Liguria e che stanno suscitando ampi consensi da parte dei colleghi. C'è un forte impegno in questo senso da parte di Odg Liguria, che uno degli Ordini regionali con il maggior numero di corsi, anche parecchio frequentati e di alto interesse e valore, al di là e persino oltre l'obbligo formativo di legge.

Dino Frambati

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