Il dramma di Andrea Spinetti
Il "Secolo XIX" ha pubblicato un'interessante inchiesta di Giacomo Galeazzi e Ilario Lombardi sui
"malati fantasma di Hiv". C'è anche una testimonianza genovese. Perché quel genovese, Andrea Spinetti, è il portavoce dei 120 mila contagiati. Negli Anni Ottanta furono contagiati dal sangue infetto. Non funzionò la farmacovigilanza sugli emoderivati. Le sacche contaminate finirono nelle vene dei pazienti e si trasformarono in Hiv ed epatite".
Andrea Spinetti, che nel 1990 aveva 25 anni, ha raccontato così la tragedia che gli ha sconvolto la vita: "Era una mattina di luglio, fu mio padre a dirmi che ero risultato positivo al test. Il mondo mi crollò addosso".
Genova3000 è in grado di aggiungere altri particolari. Quel padre, immaturamente scomparso (forse anche per il dispiacere), era un personaggio piuttosto noto. Vigile urbano aveva mille interessi: lo sport, il Genoa (fondatore del Genoa Club Guglielmo Verdeal) l'editoria prima con Pino Williner e poi con Franco Omodeo), il gioco delle carte ( il poker era la sua specialità) sognava un futuro radioso per quell'unico figlio maschio. Ma quella tragedia sconvolse la vita di tutta la famiglia. Una battaglia giudiziaria senza fine. Ha detto ancora Andrea Spinelli: "Noi, traditi dallo Stato. Viviamo da appestati per una sacca infetta".
Peggior destino non poteva capitargli.