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Fucilati Biasotti e Minasso

Biasotti - Minasso

Colpo di scena da Palazzo di Giustizia. Un vero e proprio stillicidio senza fine. Oggi sono stati inviati avvisi di garanzia

ad altri tre personaggi politici di casa nostra: Sandro Biasotti, oggi parlamentare di Forza Italia, Francesco Bruzzone, presidente del Consiglio Regionale, Lega Nord e Tirreno Bianchi, oggi console della Pietro Chiesa, allora consigliere regionale di Rifondazione Comunista (poi Comunisti Italiani).
I fatti risalgono al 2008. Nel 2005 Biasotti si era presentato alle Regionali con una sua lista. Per la presidenza della Regione era stato battuto da Claudio Burlando, ma aveva acquisito il diritto a restare in Regione come consigliere. Poi c'erano state le politiche, era stato eletto ed era entrato in Parlamento. Doveva però dimettersi dal Consiglio Regionale. Aveva però pensato di cambiare nome alla sua lista: assurdo continuare a chiamarla "Per Biasotti" visto che non c'era più (e difatti era diventata Lista Biasotti e basta). Per essere tranquillo aveva però chiesto il parere a un noto ufficio legale. Spesa 11 mila euro.
I magistrati hanno ipotizzato il reato di concussione, soldi pubblici spesi per motivi personali.
I reati probabilmente cadranno in prescrizione. Biasotti si difenderà spiegando che i motivi della spesa riguardavano la politica e non cene private. Ma nell'ambiente si dice che l'avviso di garanzia farà cadere la nomina di Biasotti a presidente del Porto e al tempo stesso impedirà a Eugenio Minasso di subentrargli in Parlamento.
Sembra quasi che i magistrati si siano divertiti a smentire quanto aveva annunciato oggi il "Secolo XIX". Sono stati presi due piccioni con una sola fava.

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