Port attacca la Manuelina
Il "Secolo XIX" ha ospitato questa lettera: "Focaccia di Recco e Gattopardi. Trovo veramente fuori luogo
e poco signorile che proprio chi ha voluto, e quasi imposto, la pratica Igp sulla focaccia col formaggio oggi si chiami fuori mettendo il "proprio" nome in alternativa a Recco! O "gattopardescamente" usa la propria ragione sociale per utilizzare la parola Recco.
E' così che si pensa di fare "il bene del Paese?"
LUCIANO PORT
Naturalmente hanno capito questa lettera solo gli addetti ai lavori. Ve lo diciamo noi. E' un attacco a Gianni Carbone, che ha chiamato "Manuelina" la focaccia che fa anche a Milano per la gioia dei buongustai. E che non potrebbe più chiamarla "focaccia di Recco" visto che dopo l'Igb occorre produrla sul territorio.
Naturalmente è anche una battaglia politica. Una volta Carbone e Port militavano nello stesso partito, la Democrazia Cristiana. Una volta erano amici e entrambi hanno rivestito la carica di sindaco. Poi Carbone è rimasto nell'area del centrodestra mentre Port - che ricordiamo nell'ufficio relazioni pubbliche della Banca Carige durante la presidenza di Giovanni Berneschi - è passato nel centrosinistra aderendo al Partito Democratico. Di qui la rivalità.
Ma dire che Gianni Carbone si è comportato da Gattopardo, significa far finta di ignorare la storia della focaccia di Recco. Che come tutti sanno fu ideata dalla mitica Manuelina, la nonna della moglie di Carbone. Quindi chiamare focaccia Manuelina la focaccia al formaggio prodotta dallo staff della "Manuelina" significa solo esercitare un proprio diritto. E l'ex sindaco Luciano Port dovrebbe saperlo. Se davvero lo ignora vada a leggersi la storia della focaccia di Recco. La trova in qualsiasi volume di gastronomia.