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Novi saluta i Cavalieri

Giovanni Novi

Elegante appuntamento, con buffet, per gli auguri di Natale organizzato ieri sera dal presidente del gruppo ligure

della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro, Giovanni Novi, presso lo Yacht Club.
Molte le autorità delle istituzioni intervenute. Presenti i prefetti di Genova, La Spezia e Imperia, il neo commissario del porto di Genova Giovanni Pettorino, il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce. E ancora, in alta uniforme, generali e colonnelli di tutte le forze dell’ordine.
Anche il mondo economico era ben rappresentato. Abbiamo notato: Cesare Castelbarco Albani, presidente di Banca Carige, Augusto Cosulich, della omonima compagnia di navigazione, Ariel Dello Strologo, presidente di Porto Antico e Fiera di Genova.
Per la stampa presenti: Mimmo Angeli, ancora in attesa di sapere la fine che farà il suo Corriere Mercantile, Franco Manzitti, da poco passato da Telenord a Primocanale dove ha creato una nuova trasmissione (Macaia), Massimiliano Lussana, caporedattore del Giornale della Liguria (e di Beinette).
Nel suo saluto il presidente Giovanni Novi ha raccontato la lunga storia della Federazione Cavalieri del lavoro e la solidarietà che ogni anno permette ad un centinaio di studenti meritevoli di ottenere una borsa di studio.
Novi ha parlato anche di economia, facendo osservazioni condivisibili da tutti. Genova ha perso molte opportunità. Una volta c’erano nella nostra città tutte le sedi delle maggiori compagnie di navigazione. C’erano le banche, pensiamo ad Unicredit. Non ci sono più le trading del caffè e dello zucchero. Tutte fuggite via.
Per quanto riguarda il mercato marittimo, Novi ha spiegato che le cisterne sono in ripresa, quello delle costruzione sta andando alla grande, il secco molto basso e le portacontainer basso. Anche se i traffici aumentano del 2/3% all’anno, in questi anni sono aumentate di molto le navi e pertanto i traffici sono ripartiti tra più armatori. Con il risultato che tutti lavorano meno.
Parlando dei collegamenti interni, Novi ha detto: “I nostri primi nemici sono Alitalia e Trenitalia che, a causa delle loro tariffe alte, non permettono gli spostamenti a breve raggio. Per andare da Genova a Roma in giornata ho speso 550 euro”. Una realtà che tutti gli italiani conoscono bene.
Molti si aspettavano anche due parole sul Blue Print, ma Giovanni Novi non ha fatto nessun accenno. Anche se era la sede opportuna, non era il momento giusto. 

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