Ora linciano Giovanni Toti
E' in atto un linciaggio nei confronti del Governatore della Liguria Giovanni Toti e in particolar modo
di una sua assessora, Ilaria Cavo. Il sospetto mi era venuto vedendo che il "Secolo XIX" aveva ripreso, addirittura due giorni dopo, la storia del tacco della Cavo portato a riparare in Porta Soprana da un'impiegata della sua segreteria. Questo perché il "Secolo XIX", per tradizione, non riprende a scoppio ritardato quanto viene anticipato dalla concorrenza.
Oggi il bersaglio è stato Toti. Emanuele Rossi, sul "Secolo XIX" ha rivelato che Toti ha speso 18 mila euro, per un sondaggio (ordinato alla Tecnè) per sapere cosa pensano di lui i liguri. E i benpensanti si sono meravigliati: un sondaggio del genere si fa magari dopo almeno un anno di governo, non dopo pochi mesi.
Su "Repubblica" Toti è stato fucilato da Michela Bompani: "Il governatore sceglie di restare a De Ferrari e toglie fondi ai parchi. Burlando aveva pensato al trasloco per risparmiare". Perché l'affitto della sede costa un miliardo e mezzo l'anno, qualcosa come circa tre miliardi delle vecchie lire.
La cosa mi ha sorpreso perché in genere la stampa sale sul carro dei vincitori, difficilmente spara a zero "a prescindere", almeno che non si tratti di giornali di partito (che infatti col tempo sono spariti).
Da vecchio cronista ho cercato di saperne di più. E ho scoperto cosa c'è dietro questo processo mediatico.
Giovanni Toti, in tempi di "spending review" sta esaminando gli atti della Giunta precedente per scoprire se si può tagliare qualcosa. Quando è giunto al "Capitolato spese per pubbliche relazioni e per iniziative di divulgazione attività regionale" ha girato il fascicolo all'assessore competente Ilaria Cavo. A quanto è dato sapere la giornalista Mediaset specializzata a Quarto Grado nei delitti insoluti (agli ordini di Siria Magri, moglie di Toti) ha bloccato tutto quello che veniva rinnovato, diciamo così in automatico. Ma non si è trattato di una bocciatura definitiva. La tosta Ilaria ha solo detto: voglio studiare bene caso per caso.
E' un suo sacrosanto diritto, sia ben chiaro, potremmo addirittura definirlo un dovere. Ma è chiaro che chi beneficiava di certi benefit si è risentito. E può aver detto: ah sì, non volete più darci una mano? Benissimo. Però noi non la daremo più a voi. Questo si chiama restituire pan per focaccia.
Questo almeno è quello che trapela dalla Regione. Ma sicuramente l'atteggiamento dei giornali nei confronti della Giunta Toti fa intuire che qualcosa è cambiato.
La stampa è il quarto potere, Claudio Burlando l'aveva capito benissimo. Strano che non l'abbiano capito Giovanni Toti e Ilaria Cavo, che sono due giornalisti professionisti. Se non l'hanno capito da soli cercheranno di farglielo capire. Il "do ut des" degli antichi latini è ancora valido.
Elio Domeniconi