A Imola coi Cinque Stelle
Il nostro affezionato lettore ed amico Walter Pilloni ci aveva comunicato che era stato invitato
dal Movimento 5 Stelle ad esporre il suo scooter elettrico Ecojumbo nello stand delle aziende liguri a Imola in occasione del raduno dei pentastellati d’Italia. Una bella occasione per farci raccontare la sua impressione di queste due giornate in qualità di neutrale osservatore.
Caro Elio,
ho visto che il tema del raduno è stato sufficientemente divulgato nei tg nazionali in maniera seria e obiettiva, l’affluenza è stata veramente enorme, sia il sabato che ancora di più la domenica. Non sono in grado di fare una stima algebrica ma lo spazio era al limite del contenimento. Molto buona l’organizzazione, grande ordine e pulizia: non una carta di panino o una semplice cicca erano visibili in terra, alcuni volontari erano addetti alla differenziata e alla sistematica raccolta di ogni cosa che trovavano a terra. Mai vista una cosa del genere. Anzi no, a Dubai ho visto qualcosa di molto simile.
Sabato e domenica sul palco si sono succeduti a turno i leader del movimento, da Casaleggio a Di Maio, ed altri amministratori locali sino al Beppe Nazionale.
Grillo riesce a far ridere anche quando parla di cose serie, la sua vena comica prevale spesso nei suoi monologhi i quali a tratti contengono verità scomode e molto attuali, altre volte sono idee e pensieri in libertà. Ciò che mi ha colto di sorpresa è che egli sembra aver deciso di cambiare nome al partito e togliere il suo cognome dal logo politico. Quindi non più Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ma qualcosa di diverso e anonimo.
Il popolo grillino è molto trasversale, l’ho compreso parlando con le centinaia di persone che sono venute nel nostro stand a chiedere informazioni sullo scooter, giovani e meno giovani; c’è la società civile nel suo complesso, impiegati, operai, disoccupati, casalinghe ex simpatizzanti di destra e di sinistra, cittadini delusi dalla politica di oggi e/o persone semplicemente indignate contro una politica cialtrona e ladra di sogni e speranze per noi e per le prossime generazioni.
Un grande popolo che chiede legalità e onestà attraverso cori da stadio scanditi a ripetizione sotto il palco degli oratori che un po’ emozionano. Quindi, non più slogan politici o canzoni sulla resistenza di sinistra, ma slogan semplici e facilmente condivisibili. Chi è che non vorrebbe un paese fondato sulla legalità e sulla onestà?
Grillo è riuscito a coagulare attorno al suo movimento milioni di italiani stanchi, delusi e arrabbiati che chiedono un cambiamento sostanziale di approccio alla politica e che il suo movimento ambisce a fare, si tratta solo di aspettare con pazienza l’evoluzione del movimento e della società civile.
Walter Pilloni