Genova valorizzi i suoi forti
Renzo Piano
Quando arriva a Genova qualche mio amico che mi chiede di conoscere meglio la nostra città,
includo sempre una visita ai forti. E tutti si sorprendono che Genova abbia questo patrimonio e non lo valorizzi. Anzi lo ignori.
In Italia ci sono tante belle città e tutte con caratteristiche particolari. Ma nessuna ha i forti di Genova: Begato, Belvedere, Crocetta, Tenaglia, Sperone, Puin e l'ex Torre Granara. In tutto sette. Sette meraviglie.
Sicuramente sono pochi i genovesi che li conoscono e sono sicuramente pochissimi quelli che li conoscono tutti. Forte Sperone, Forte Begato e poi?
Eppure ognuno di loro ha un proprio fascino e potrebbe avere un proprio utilizzo. E con un collegamento tra loro sette permetterebbero una giornata fantastica. Potrebbero diventare il fuoriporta dei genovesi, un'attrazione in più, visto che si sente dire che Genova deve puntare sul turismo. Ma cosa offriamo ai turisti. Per anni abbiamo offerto solo la Lanterna (che non sempre è visitabile) la Casa di Colombo (presunta, per non dire fasulla) e soprattutto il cimitero di Staglieno con la vecchietta delle noccioline. Poi, grazie a un privato, si è aggiunto l'Acquario e negli ultimi anni tanti sono venuti a Genova solo per vedere i delfini e le tante varietà di pesci.
Dei forti - o meglio di un forte - si è parlato solo per qualche manifestazione estiva. Poi silenzio assoluto. La burocrazia, la mancanza di investimenti.
Ora il Demanio ha smistato i forti (e altri tesori) al Comune e quindi i problemi legati alla burocrazia sono superati. Ora si tratta di investire. Ma prima di cercare gli investitori bisogna avere un progetto. E gli esperti dicono da sempre che se il progetto è valido, gli investitori si trovano.
Il solito Renzo Piano sforna progetti a raffica. Possibile che i forti non abbiano mai stuzzicato la sua fantasia, il suo genio?
Genova ha un patrimonio più unico che raro. Deve solo farlo conoscere.
