Il giornalismo di Elio Domeniconi
Elio Domeniconi è nato con il "bernoccolo" del giornalismo. Al liceo (classico, Mazzini, Sampierdarena)
aveva fondato il primo giornale di istituto "Il Semaforo" (stampato con il ciclostile). Ha scritto in mille giornali (20 anni al Corriere Mercantile, tanti scoop per il Secolo XIX di Cesare Lanza) all'inizio della carriera aveva fatto anche l'inviato della Gazzetta dello sport. Poi la decisione di trasferirsi a Milano, suggerito al conte Alberto Rognoni dal medico della Nazionale il genovese Italo Ferrando". Prima firma in quel "Guerin sportivo" di Gianni Brera che rivoluzionò il giornalismo sportivo. Poi nel Guerino trasformato in rotocalco da Italo Cucci, sino a quando un ex guerinetto Willy Molco lo chiamò nel suo staff nel settimanale "Oggi".
Nel 1982, infine, Cesare Lanza, diventato editore-direttore de "Il Lavoro" non lo richiamò a Genova, inviato speciale in tutti i campi.
Con i vari gruppi editoriali Domeniconi fu anche uno degli inventori del giornalismo mondano (oggi gossip).
La sua decisione di ritirarsi in una casa di riposo ha suscitato scalpore. E "Repubblica", per la firma di Gessi Adamoli, gli ha dedicato un'intera pagina.
Comunque Elio Domeniconi ci ha rassicurato che anche da Villa Opera Pia di Viale Causa continuerà a dirigere "Genova3000.it", che è letto da tutta la gente che conta. Il giornalismo è nel suo Dna. Non può farne a meno.