Ora dobbiamo lavorare
Elio Domeniconi ha chiesto a Federico Garaventa, che era stato scelto da Sandro Biasotti come candidato presidente
per le Regionali, un commento dopo la vittoria di Giovanni Toti. Ecco la sua risposta:
Caro Elio,
non ho un commento finale da esprimere, anche perché secondo me l'avventura è appena iniziata.
Certamente, io sono convinto che la mia candidatura sia stata uno degli elementi del percorso che ha portato alla vittoria. Ve ne sono stati, ovviamente, anche altri. Più importanti e meno importanti. Quanto? Non mi interessa. Non devo portare crediti all'incasso, unico motivo per il quale sarebbe necessario pesare il proprio contributo.
Quello che conta è che l'obiettivo sia stato raggiunto.
Ma è solo il primo obiettivo, adesso bisogna riuscire a fare qualcosa per la nostra regione.
Io mi sono messo a disposizione per spirito di servizio nei confronti della mia terra, non di un partito o di qualche politico. Quindi, non ho chiesto nulla in cambio, tantomeno dei paracadute o delle garanzie.
In tale posizione, potevo certamente essere strumentalizzato. E' probabilmente capitato. Ma quale è la differenza tra rendersi utile per una causa ed essere strumentalizzato? Forse, la differenza è nella testa del soggetto interessato. O forse, si lamenta di essere stato strumentalizzato chi, alla fine del percorso, rimane deluso di quanto gli sia rimasto nelle mani.
Io non sono rimasto deluso. Perché abbiamo vinto. E (anche) perché non mi ero fatto illusioni. Il che, del non restar delusi, è un aspetto piuttosto importante.
E' stata comunque una bella esperienza, durata 3/4 mesi, molto intensa e formativa. Ho ricevuto numerose manifestazioni di stima e di apprezzamento, soprattutto da chi non mi conosceva ed ha avuto occasione di farlo. Questo è stato molto gratificante, personalmente. Potrebbe addirittura bastarmi.
Ora quello che conta è che il nuovo governo della Regione riesca a fare ciò che serve ai Liguri, e perché ciò accada si deve aiutare a far sì che vi siano le migliori condizioni operative.
Per aiutare il nuovo governo, il modo giusto non è certamente bussare tutti i giorni alla porta per pretendere delle poltrone o degli incarichi. Bisogna saper fare un passo indietro, quando non si è più necessari o se, comunque, le circostanze hanno messo altri al timone.
Tu mi hai amichevolmente rimproverato di non essermi impegnato abbastanza durante la campagna elettorale. E' vero solo in parte. Le prime settimane dopo l'ufficializzazione di Toti, sono stato piuttosto vicino al gruppo, se e quando servivo. Ma senza forzature o presenzialismi esibiti. Poi, con l'avviarsi della campagna elettorale Toti si è organizzato ed il mio contributo non è più servito.
Prova ne sia la vittoria.
Io sono e resto a disposizione, se e quando potessi risultare utile. Non a tutti i costi, naturalmente. Potrebbe capitare che io venga coinvolto successivamente nella gestione regionale, come anche no. Dipende da come si evolveranno gli scenari. Se sarò coinvolto, farò del mio meglio. Se non capiterà, non sarà un dramma. Non credo che la Liguria non possa andare avanti, senza di me. E questa è l'unica cosa che conta.
Federico Garaventa