Giovanni Toti, la grande delusione
Giovanni Toti
Prima della chiusura delle urne, convinto che ognuno di noi dovrebbe avere il coraggio delle proprie azioni,
avevo dichiarato di aver votato: Forza Italia e quindi Giovanni Toti. E di aver dato la preferenza a Lilli Lauro.
Toti è diventato Governatore, la Lauro entrerà nel consiglio regionale.
Quindi dovrei essere contento, ho centrato i due obiettivi. Invece sono perplesso, anche se tornando indietro rifarei quello che ho fatto. Ritengo infatti che si dovesse cambiare dopo dieci anni di "burlandismo", criticato dagli stessi militanti del partito democratico, che del resto hanno impedito l'elezione di Raffaella Paita. E conoscendo Beppe Grillo dai tempi dei Ragazzi di Piazza Martinez nemmeno sotto tortura avrei votato per il Movimento 5 Stelle.
Però confesso che avrei preferito che la mia amica Lilli Lauro fosse eletta in maniera diretta, e non coi sotterfugi escogitati da Sandro Biasotti. E soprattutto mi aspettavo un diverso comportamento da parte di Toti, dopo quello che aveva promesso durante la campagna elettorale. Aspettiamo l'ufficializzazione della giunta prima di esprimere un giudizio definitivo sulla sua squadra. Ma certe decisioni lasciano perplessi.
Le regole devono valere per tutti. Se si stabilisce che chi viene nominato assessore deve dimettersi da consigliere, non si possono fare figli e figliastri. Non si possono prendere decisioni in prima persona, senza nemmeno simulare una consultazione. Chi aderisce a Forza Italia può accettare la "dittatura" di Berlusconi, ma non anche quella di Toti.
Forza Italia, anche in Liguria era in stato comatoso. Bisogna dire che Giovanni Toti gli ha dato il colpo di grazia.
Chi crede ancora nel partito di Berlusconi, visto che grazie all'alleanza con la Lega è riuscito a vincere in Liguria, spera che Roberto Bagnasco riesca a salvare quello che si può ancora salvare.
Serve un miracolo. Ma Bagnasco, che ha sempre vinto e si chiama come il Cardinale, è l'unico in grado di compierlo.
Elio Domeniconi
