Biasotti poteva essere intercettato
Comunicazione ricevuta da un nostro attento lettore:
Caro Domeniconi,
la leggo sempre con un certo interesse, ma oggi non posso fare a meno di rilevare alcuni gravi strafalcioni giudiziari nel suo articolo in merito alla pubblicazione delle intercettazioni di Sandro Biasotti.
NON E' VERO che un parlamentare non possa essere intercettato, ed è parimenti falso che le sue intercettazioni non possano essere pubblicate.
E' necessaria l'autorizzazione qualora i magistrati decidano d'intercettare l'utenza appartenente al parlamentare stesso. MA NON E' NECESSARIA ALCUNA AUTORIZZAZIONE se la voce del medesimo parlamentare viene registrata sull'utenza appartenente a un'altra persona GIA' INTERCETTATA IN QUEL MOMENTO. Ed è quanto accaduto nella vicenda Carige: sotto controllo erano le utenze di Antonio Cipollina, ex direttore di Centro fiduciario, NON QUELLE DI BIASOTTI; Biasotti ha contattato Cipollina, che aveva telefoni e uffici sotto controllo, e la sua voce è stata registrata. Tutto perfettamente regolare e utilizzabile, come stabilisce la legge 140/2003.
Per quanto riguarda la divulgazione, altro strafalcione. L'unico vincolo è quello della segretezza delle indagini, ma non c'è nulla che discrimini fra le conversazioni di un parlamentare acquisite regolarmente (com'è accaduto nel caso di Biasotti) e quelle di un qualsiasi altro cittadino. Se la Procura rileverà che c'è stata una violazione del segreto procederà, altrimenti no, si tratti di un parlamentare o di chiunque altro.
Massimo Falleri