Biasotti rompe con Barci
E' finito l'idillio tra Sandro Biasotti e Gianni Barci. Quando Biasotti aveva deciso di fondare gli Arancioni
aveva affidato tutto a Barci, democristiano di lunga navigazione.
Barci aveva collaborato con Biasotti anche dopo il suo passaggio in Forza Italia ma in Regione era lui la "mente" del gruppo che portava il nome dell'onorevole. Quindi era rimasto affezionato a Aldo Siri, rimasto fedele sino all'ultimo, mentre l'altro rappresentante, Lorenzo Pellerano, era passato a Liguria Libera (dove, come volevasi dimostrare non hanno raggiunto nemmeno il quorum di sbarramento).
Biasotti ha accusato Barci di "alto tradimento" perché intervistato dal Giornale della Liguria il consigliere uscente Aldo Siri ha dichiarato a Massimiliano Lussana: "Ringrazio pubblicamente una splendida persona come Gianni Barci per il grande aiuto che mi sta dando".
Biasotti ha così scoperto che Barci stava facendo campagna elettorale per Siri, mentre la parola d'ordine era di concentrare i voti su Lilli Lauro.
Aldo Siri ha preso 879 voti. Forse se i voti che gli ha procurato Barci fossero stati dirottati sulla Lauro, secondo gli ordini di scuderia, Lilli Lauro che ha superato nettamente Raffaella Della Bianca, avrebbe scavalcato anche Claudio Muzio e sarebbe entrata trionfalmente in Regione.
Di qui il rimprovero di Biasotti al suo collaboratore non più di fiducia.