Facciamo crescere Genova
Non si vedeva da tempo una realtà genovese che non mirasse ad occuparsi delle solite questioni pressoché
circostanziali ma che si proponesse con un think del pensiero. L’evoluzione di gruppi di persone che pensano e dialogano circa il futuro della propria città, regione e paese. Già perché la grande novità su Genova è occuparsi, finalmente, del nazionale. Siamo da anni in una bolla stagnante dove nulla cresce e tutto si distrugge. Iniziative, entusiasmo e socialità sono qualità che in molti gruppi vengono messe a tacere.
Al circolo della storica bocciofila di Albaro al giovedì sera si discute dei temi caldi dell’attualità locale e nazionale e delle possibilità concrete di creare e coinvolgere. Si respira quell’idea e realtà di gruppo che manca da un bel po’ nella società in generale ed in particolare in quella ligure.
Genova cresce ha già il nome che guarda oltre, oltre gli steccati della politica e delle ideologie. Conta il pensiero non l’appartenenza.
Così, ieri sera, ho partecipato alla loro riunione settimanale. Avevo già conosciuto alcuni dei noti esponenti dell’Associazione presieduta da Corrado Pecchia, tra cui il co-fondatore Fabio Orengo e lo storico e saggista Alberto Rosselli, con in altri eventi da loro organizzati ma ieri, in una, finalmente, calda serata di giugno in uno splendido giardino a pochi passi da corso Italia e dal profumo di mare ho assistito ad un dibattito coinvolgente con interessanti spunti di riflessione e ricco di programmi da attuare.
I soci si propongono per includere e non per escludere per collaborare e non per fama di protagonismo con una totale apertura che smentisce un po’ il mugugno ligure.
Che dire sono uscita con la tessera così da oggi anche io posso sentirmi una piccolissima parte della Genova che non si lamenta ma cresce.
Michela Pedemonte