Raffaella Paita candidata sbagliata
Ascoltando le dichiarazioni di Raffaella Paita dopo la sconfitta si capisce perché in tanti del suo partito si sono
rifiutati di votarla. E perché in tanti hanno optato per Luca Pastorino, che addirittura è uscito dal Pd e ha formato un'altra lista.
Raffaella Paita, infatti, non solo non è riuscita a vincere. Ma ha dimostrato di non sapere nemmeno perdere. Aveva fatto una campagna elettorale aggressiva, spregiudicata. Era sicura di vincere. Non aveva tenuto conto del monito del saggio Giovanni Trapattoni: "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco". Era sicura che tutti si sarebbero genuflessi ai suoi piedi. Parlava già da Governatrice. E suo marito, Luigi Merlo, sicuro di avere al fianco una super-donna (forse anche perché si crede un super-uomo) aveva anticipato di sette mesi la sua uscita da Palazzo San Giorgio, perché con la consorte presidente della Regione non voleva che si ipotizzassero conflitti di interessi.
Di fans, sicuramente, la Lella ne ha tanti, visto che la descrivono pure come una bella donna, dotata di grande fascino. Io non la conosco, ma vedendola in televisione mi ricorda che so più Vladimir Luxuria che Monica Bellucci. Sono sincero, non mi sembra nemmeno giovane, dimostra più degli anni che ha.
Certamente le ha giovato il fatto che sia rimasto folgorato dalle sue virtù anche un politico navigato come Claudio Burlando. E' stato lui a nominarla assessora. Ed è stato lui a indicarla come sua erede ideale in Regione.
L'aveva voluto al suo fianco anche al Santuario della Madonna della Guardia, quando è andata in pellegrinaggio sul Monte Figogna a chiedere la grazia alla Beata Vergine e probabilmente si sarebbe fatta consigliare anche nella scelta dell'ex voto per grazia ricevuta. Poi la grazia non è arrivata e la Lella ha dichiarato ai giornali: "Ho sbagliato. Avrei dovuto defilarmi da Burlando".
Certo non ha votato per lei chi voleva liberarsi del "burlandismo", questo è innegabile. Ma dove sarebbe andata senza l'appoggio di Burlando? E chi le ha trovato i soldi per la campagna elettorale?
Secondo me, la "sora Lella" un briciolo di riconoscenza nei confronti del suo Pigmalione avrebbe dovuto averla.
Non è riuscita a vincere. E non ha saputo perdere.
Elio Domeniconi