Perche' voglio cambiare
La voglia di cambiare è forte ma il timore di farlo è paralizzante. Viviamo oscillando tra due poli.
Il vecchio, con i suoi difetti, limiti e rituali che ci danno una rassegnata e frustrante sicurezza, e il nuovo, luminoso, liquido, tutto da vivere e costruire. Quest'ultimo progetto comporta impegno, responsabilità, passione e tanta tenacia.
La consapevolezza che le cose continuino a non funzionare e l'accanimento nel mantenerle tali ci porta ad anestetizzarci progressivamente.
Privati di sogni, progetti e prospettive, le energie e gli slanci inevitabilmente si allentano fino ad annullarsi.
Siamo costretti all'immobilismo, al buio, all'infelicità.
La disillusione e la sfiducia verso l'amministrazione pubblica ci conduce al masochismo.
Occorre una reazione prima di tutto personale ed emotiva che ci porti a preferire il movimento all'inerzia.
Il dialogo al silenzio.
Il dire e il fare al parlare.
I cittadini alle poltrone.
La strada agli uffici.
Il futuro al passato.
Le idee alle mode.
La sostanza alla forma.
I valori alle regole.
I risultati alle procedure.
La luce finalmente al buio.
Servono prima di tutto le persone con la loro vita fatta di esperienze e buon senso.
Ci si concentra troppo spesso sul saper fare e sul come fare ma si perde di mira l'essere.
Concentriamoci sull'essenza degli individui, sul loro pensiero e sul loro cuore.
Troppo spesso tecnici,esperti e retorici hanno disegnato schemi e teorie di perfezione che sono naufragate perché lontane dalla logica dal buonsenso, dai bisogni e desideri delle persone.
La realtà ha fatto capitolare i teoremi e gli assiomi.
Rappresentare il popolo presuppone vicinanza alle problematiche dello stesso.
Occorre interpretare le sensibilità.
Individuare e valorizzare le differenze.
Proporre una comunicazione mediatoria tra bisogni, interessi desideri.
Le regole, senza aver compreso le reali necessità e priorità, sono lacci intollerabili.
Gli estremismi scuotono ma rischiano di rompere lasciando alle spalle macerie e polvere.
Un approccio moderato invece è solido e forte e se ben organizzato potrebbe cambiare il nostro presente e assicurarci un altro futuro.
Anna Pettene Garrone