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Lilli Lauro in ogni luogo

Lilli Lauro

Il popolo di Forza Italia è sconvolto. Ogni giorni Laura Lauro detta Lilli offre una sorpresa. Tre giorni fa ha tappezzato

la città con manifesti giganti. Da qualunque parte vai, te la trovi davanti. E tutto questo prima ancora che Forza Italia annunci i nomi dei candidati. Lei ha preferito giocare d'anticipo.

Due sere fa, "Da Giacomo" alla Foce il protagonista della serata avrebbe dovuto essere Giovanni Toti. Ma solo lei si era portata dietro i volantini e andava a distribuirli ai tavoli, con i commensali stralunati perché le liste non sono state ancora decise.
Ieri non si è limitata a invitare gli amici (quorum ego) a cliccare "Mi piace" sulla sua nuova pagina di Facebook. Ha strabiliato ancora i genovesi mettendo la sue effige sugli autobus. Passano gli autobus e invitano i genovesi a votare per Lilli Lauro.
Se questo è l'anticipo, chissà cosa succederà quando verranno annunciate le liste e inizierà la campagna vera e propria.

Potrebbe imitare il collega Roberto Bagnasco che aveva visitato tutti i comuni della provincia di Genova offrendo a tutti i sindaci un prezioso Crocefisso. E si era affidato a una vecchia volpe della pubblicità come Paolo Vanni (Nuova Set) che aveva inventato lo slogan: io ci metto la faccia. E sui manifesti venivano pubblicati i volti di quanti dichiaravano pubblicamente che avrebbero votato per l'ex sindaco di Rapallo (e fu un trionfo).
Immagino riunioni casa per casa, come fanno le dimostratrici Avon. Immagino cocktail offerti dagli ammiratori. Comizi in tutte le scuole. E cene politiche, ma senza la richiesta di contributi.
E non mi meraviglierei i giorni prima delle votazioni di vedere in cielo elicotteri von lo striscione: vota Lilli Lauro.
Certo questa grandeur verrà criticata, ma da quelli che tutt'al più possono permettersi una bicchierata. Sa quelli che si danno alla politica per risolvere il problema dell'esistenza, quelli che non hanno mai lavorato.

La nostra Lilli non appartiene a questa categoria. E' una Lauro, sia pure di Ischia e non di Napoli. La ricordiamo nei traghetti in servizio da Pegli al Porto Antico. Ha sposato un celebre avvocato. Si è realizzata mettendo al mondo quattro figli, tutti maschi.
E' entrata in politica su invito di Sandro Biasotti. Non l'ha fatto certo per guadagnare, con i gettoni di Tursi si sarà pagata si e no il parrucchiere, tutti i martedì vuole essere a posto, perché sa di essere ripresa dalle telecamere di Telenord. Per lei ogni seduta è una recita.
A 51 anni si sente matura per passare in Regione. Se questo è l'inizio, la campagna elettorale le costerà una fortuna. Ma se può permetterselo perché criticarla? Le critiche sono mosse dall'invidia.
Dai Lilli. Ingaggia un po' di Vip, trasformali in uomini sandwich e falli sfilare con i cartelli: io voto Lilli. Sfila per la città su una Mercedes scoperta del Gruppo Biasotti, possibilmente guidata da Roberto Dotta. E se affitti anche l'elicottero, quasi quasi ti voto. Raffaella Paita è troppo banale.

Elio Domeniconi

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