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Donne, donne, eterni dei…

Eh...si, eterni dei! E se il mondo è in crisi, lo salveranno loro, le donne. Ne sono certo. Perché se i cicloni stanno colpendo

anche l'Italia, dopo essersi portati a latitudini a loro non abituali permettendosi persino di abbattere i cipressi carducciani di San Guido, e l'economia sta collassando nonostante il gotha mondiale di esperti del settore, politici e giornalisti indichi ripresa basata su macro dati scritti sulla carta, domani diremo ancora: “buona festa” alle donne. Lo faremo restando in quella cultura millenaria di presunta superiorità, mai spezzata nei secoli: il mondo è passato dalle carrozze a cavallo alle stazioni spaziali e dai messaggeri a cavallo ad internet, ma non ha abolito il burka ed il femminicidio è notizia di cronaca tra le più frequenti. Segno che il maschile continua  a credere di essere il genere principale sul quale ruota l'asse vita/terra/cosmo e quando la “sua” donna si concede ad altri o osa ribellarsi ad essere cosa sua, scatta l'ira persino omicida. Tutto ciò è cosa di oggi, ieri e temiamo lo sarà di domani. Parliamo di Terzo Mondo come terre di selvaggi ma in effetti i baluba del terzo millennio siamo ancora noi maschi, che non vogliamo capire come la donna sia un essere superiore a noi per sensibilità, intelligenza, bellezza e noi non possiamo fare altro che esserle comprimari. Esattamente come avviene nella procreazione dove adesso noi, stante la scienza, potremmo pure diventare inutili. Certamente che, esaltando i metodi tradizionali dati dall'immensa Madre Natura, è giusto che restiamo indispensabili attori. E' meglio per tutti. Ma sottolineiamo come, nella pur deprecabile scelta, è la donna “conditio sine qua non” per proseguire il genere umano. Non noi. Ma questo è solo un aspetto, importante, primario ma non unico a dimostrare la supremazia del femminino ed irritare noi uomini. Nel lavoro la donna ci ha superato da tempo e da data immemorabile mi affido ad amiche per gestire il denaro, programmare eventi, chiedere consigli. Pur non credendo all'amicizia tra uomo e donna perché la differenza di genere è sempre stimolante per la natura stessa del maschio, mi rendo conto che la loro capacità di raziocinio, intuizione, sensibilità sono doppie, a dire poco, rispetto alle nostre. “Viva le donne. L'8 marzo non è solo una data” scrissi su questo sito lo scorso anno in analoga ricorrenza, definendole “punto fermo su cui ruota il mondo” ed affermando i concetti di cui sopra. Ed aggiungevo: “se mi dite che occorre raggiungere la parità dei sessi, affermo che non saremo mai alla loro altezza”. Ribadisco, sottoscrivo me stesso ma aggiungo, quasi con rabbia, che nel mondo ed in Italia la parità è utopia culturale pur nel terzo millennio. Colpa di noi, sesso maschile, che non vogliamo ammettere come si arrivi persino all'uso della violenza se la donna, a qualunque titolo ed in ogni aspetto di vita, non decide quello che vorremmo noi. “Osa” superarci, dirci di no, contrastarci, negarsi, decidere autonomamente e persino contro i nostri desiderata. La cultura della donna che deve stare un passo indietro all'uomo è devastante al pari del terrorismo. Dilania il mondo e la società civile. Che saranno salvi soltanto le la donna ne sarà al centro.

Dino Frambati
Direttore Gazzettino Sampierdarenese

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