I manifesti dei vigili urbani
Deve far riflettere una notizia riportata da Roberto Sculli sul "Secolo XIX". Il sindacato dei Vigili Urbani, il Sulpl,
ha affisso ampi manifesti sui muri della città per denunciare il "lassismo " di Tursi, cioè per attaccare la giunta di Marco Doria. Accuse piuttosto pesanti. Tanto che l'assessora alla Polizia Municipale Elena Fiorini ha dichiarato: "Rispettiamo il diritto di critica, tuttavia il messaggio veicolato è del tutto mistificante. Il rispetto della legalità non discende certo da scelte politiche. Come non è una priorità di questa amministrazione fare multe, e i dati con centinaia di migliaia di verbali in meno negli ultimi anni lo dimostrano. Il Comune, pur avendo autorizzato l'affissione, si è riservato di procedere per vie legali".
Inaudito. Perché il Comune prima di permettere l'affissione (che tra l'altro per i Vigili Urbani è gratis) deve dare il suo benestare. L'assessora ha ammesso che il Comune aveva visionato i manifesti e ne aveva autorizzato l'affissione. E ora minaccia il ricorso all'autorità giudiziaria. Ma se il Comune riteneva offensivi quei manifesti del sindacato della polizia municipale, perché ne ha autorizzato l'affissione?
Certo se sono i vigili a denunciare (con tanto di manifesti) il degrado della città e la loro impossibilità a intervenire perché la Giunta Doria preferisce mandarli a fare multe, significa che a Tursi qualcosa non funziona. E i genovesi l'hanno capito da tempo. I manifesti del Sulpl ne sono una conferma.
Povera Genova!
Elio Domeniconi