Le amnesie di Merlo
L'intervento del presidente dell'Autorità Portuale Luigi Merlo al convegno della Confindustria sulle società
partecipate pubbliche ha suscitato perplessità ma soprattutto ilarità. Anche oggi sul fronte del porto si sghignazza.
Merlo ha tuonato: "Meglio salvare il Nautico che la Fiera che è una scatola vuota". Ha detto che l'Autorità Portuale detiene ancora il 2% delle azioni della Fiera. Ha intenzione di venderle, ma non le vuole nessuno. Perché a sentir lui la Fiera ormai è una scatola vuota. Ha proposto di fonderla con il Porto Antico. La considera un peso morto.
Nell'ambiente si fa notare che probabilmente il presidente dell'Autorità Portuale denigra la Fiera perché ha al vertice Sara Armella, che è la moglie del segretario regionale del Pd Giovanni Lunardon, che si è schierato con Sergio Cofferati e di conseguenza contro sua moglie Raffaella Paita.
Merlo però dovrebbe sapere che da una settimana la Armella e Lunardon si sono separati. Se vuole attaccare Lunardon non lo accoppi alla Fiera.
Il buon Merlo ha detto ancora che in Amt "si è scelto di far scappare il privato per creare una situazione ancora peggiore". E ha aggiunto, pro domo sua: "Eppure il primo studio per l'agenzia del trasporto regionale risale a 7 anni fa. Lo realizzai io da assessore regionale, e ancora non se ne è fatto nulla".
Oibò. Il signor Merlo dimentica che l'assessore regionale alle Infrastrutture è Raffaella Paita che, fino a prova contraria, è sua moglie. E che il presidente della Regione Liguria è quel Claudio Burlando che ha nominato assessore Raffaella Paita e che la vorrebbe al vertice della Regione.
Luigi Merlo ora ha al fianco un giornalista del calibro di Giovanni Mari, da lui strappato (temporaneamente) al "Secolo XIX". L'autorevole marito di Michela Bompani ("Repubblica") dovrebbe far capire al suo presidente che con interventi del genere suscita commenti al cianuro. Avrebbe fatto meglio a non partecipare al convegno della Confindustria.
Elio Domeniconi