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È morto l’ex magistrato Michele Marchesiello

Michele Marchesiello (foto d'archivio)

“Se ne è andato quasi senza accorgersene, lasciandoci un grande vuoto ma la gioia di averlo amato”. Così la moglie Isa insieme ai figli Francesca, Giovanni, Luigi, Lorenzo e Silvia hanno annunciato in un necrologio la morte del loro caro, l’ex magistrato Michele Marchesiello.

Nato a Bolzano, 83 anni, dei quali 40 passati nel Tribunale di Genova, grande giurista, autore di numerosi libri, Marchesiello anche dopo la pensione è rimasto molto attendo ai fatti della società, che commentava nella sua seguitissima rubrica su Micromedia.net.

Il funerale verrà celebrato sabato 13 luglio, alle ore 10:00, nella chiesa parrocchiale di Tagliolo Monferrato.

“Giorni fa lo avevo chiamato, come ho fatto per anni, ed era appena tornato da una gita torinese nel suo buen retiro d’oltre Appennino, pronto a rituffarsi nella passione di sempre: la scrittura. Mi aveva parlato di programmi saggistici sui temi che più l’appassionavano: la politica, la giustizia e – in misura crescente – l’ethos nazionale”. Così lo ricorda Pierfranco Pellizzetti, saggista di MicroMega.

“Mi dicono che la sua sia stata la morte del giusto, come è giusto che fosse: un rapido scivolare dal sonno al dopo. Siamo noi che rimaniamo qui, a considerare ingiusta questa perdita. La perdita di questo bell’uomo cortese e sempre disponibile, amante della vita e dalla vita molto amato. Magistrato e cittadino rigorosamente attento a mantenere assoluto equilibrio nei propri giudizi, opinionista di vaglia (anche se chi scrive, in veste di editor, doveva controllargli sempre la punteggiatura dei pezzi, sistematicamente trascurata per sublime indifferenza), organizzatore culturale immancabilmente disponibile. Compresa la partecipazione al varo della nostra Controinformazione Ligure, a cui ha collaborato regolarmente. Sicché, come il suo amato Jacques Brel, ora anch’io dichiaro “che se fossi il Buon Dio, adesso avrei del rimorso”. Caro amico. Anche se ritornerò sovente a trovarti nella memoria. Nel ricordo di una vita in cui ci siamo incrociati, magari per caso, e ritrovati nel piacere dell’incontro. Addio Michele, ci mancherai”, conclude Pellizzetti.

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