Sansa racconta Burlando
Ferruccio Sansa su "Il Fatto Quotidiano" ha lanciato precise accuse a Claudio Burlando,
facendo un bilancio del suo "regno":
"Io non sono un cementificatore". Il terrore di Claudio Burlando, dopo trent'anni da dominatore della Liguria, è che l'epitaffio della sua carriera sia questo: il cementificatore.
Ma quale eredità ambientale lascia Burlando? L'ultimo capitolo è nell'inchiesta sull'imprenditore Gino Mamone, arrestato giovedì con l'accusa di aver corrotto dirigenti pubblici a colpi di mazzette e prostitute per assicurarsi 10 milioni di appalti, spesso legati all'alluvione (i soldi sarebbero stati portati in Svizzera dalla moglie nascosti negli assorbenti).
"Gli facciamo venire il cagotto a Burlandino" dice Mamone (in Liguria signore degli appalti pubblici per rifiuti e movimento terra), lasciando intendere, scrivono i pm, di pretendere aiuto dal governatore in cambio del silenzio sui loro passati rapporti. Un ricatto? Un fatto è certo: Burlando ha avuto rapporti con Mamone che sponsorizzava la sua associazione Maestrale. Lo dimostrano le informative dei Noe e intercettazioni dell'imprenditore: "Io sono amico di Burlando...questo progetto non lo blocca nessuno". E' l'ultimo capitolo.
Prima bisogna parlare del piano casa. E qui le scelte di Roma, contro le quali punta il dito Burlando, si intrecciano con quelle del governatore. E' vero che la legge fu voluta da Berlusconi. Ma il piano casa della Regione Liguria suscitò critiche di Angelo Bonelli e Roberto Della Seta, ambientalisti scomodi: "E' devastante, spalanca le porte a decine di milioni di metri cubi di costruzioni. Addirittura si applica, pur con qualche distinguo, agli immobili condonati". Il piano fu voluto da Burlando e dall'allora vicepresidente della Regione Marylin Fusco (Idv), poi finita in manette in un'inchiesta. Così come fu arrestato il suo successore, Niccolò Scialfa, scelto da Burlando per sostituirla. E quasi mezzo consiglio regionale è indagato per i rimborsi.
Le scelte urbanistiche del centrosinistra sono state spesso contestate: come quando si diede il via libera alla costruzione di un outlet a Brugnato, a due passi dal fiume Vara. Anche il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha contestato quei cubi di cemento sfiorati dal fiume. Ci fu chi ricordò la presenza di Marina Acconci, socia del Maestrale e vicina a Burlando, tra i realizzatori del progetto".
Così Sansa. Però Burlando ha dichiarato che lui era contrario. Anche se chi conosce i suoi rapporti con l'avvocato Acconci, fa fatica a crederlo.
Elio Domeniconi