Covo degli Orsi, inaugurata la casa di accoglienza per i familiari dei bambini ricoverati al Gaslini
Si è tenuta oggi l’inaugurazione del Covo degli Orsi, la casa di accoglienza in via del Tritone che l’associazione “La Band degli Orsi” ha realizzato per le famiglie del Gaslini.
L’associazione da oltre vent’anni accoglie e si prende cura delle famiglie con minori ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico Gaslini, supportandole nella quotidianità e offrendo loro una rete di sostegno per fronteggiare i momenti di difficoltà, affinché le diverse problematiche possano essere più efficacemente affrontate con l'aiuto di tutti.
Il “Covo degli Orsi” si aggiunge oggi agli spazi già gestiti dall’associazione sul territorio genovese, ed è pronto ad accogliere e sollevare le famiglie dalle quotidiane necessità ed orientarle a ritrovare la propria capacità di realizzazione familiare ed umana.
Il Covo è stato realizzato all’interno di una casa rossa di legno di via del Tritone, storico cantiere navale nel quartiere Sturla di Genova, a pochi passi dal Gaslini: per volontà dell’associazione, grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e nonché di Banca Passadore, Unicredit, Ikea Genova, Leroy Merlin, Balocco, Msc crociere, Fiat 500 club Italia, Ana Genova e molti altri sostenitori la struttura è stata completamente trasformata per essere un luogo di accoglienza, cura e accompagnamento delle famiglie.
Con l’inaugurazione del “Covo degli Orsi” sarà possibile portare da 20 a 32 il numero delle famiglie che potranno usufruire dei servizi abitativi e questa nuova struttura garantirà anche l’ampliamento qualitativo dei servizi attualmente offerti: la struttura sarà dotata di un centro di accoglienza (con anche la possibilità di supporto psicologico, legale e medico), servizi comuni (cucina, sala da pranzo, sale giochi, lavanderia) e due livelli di camere con bagno.
L'esperienza maturata ha portato ad evidenziare la necessità delle famiglie di trascorrere momenti, anche significativi, della giornata in un luogo adeguato, assieme a figure di supporto, in modo da condividere e meglio sostenere le difficoltà quotidiane legate al vivere l'esperienza delle cure ospedaliere.
L'idea di questo progetto non riguarda quindi solo la volontà di aumentare la disponibilità di spazi abitativi, ma si fonda sulla consapevolezza della necessità di offrire alle famiglie un luogo dove sollevarle dalle quotidiane necessità ed orientarle a ritrovare la capacità per combattere contro la malattia e realizzare a pieno e con la massima serenità la propria vita familiare.