Toti svela i suoi progetti a Quarta Repubblica, Sgarbi: “Non ha elettori, in Liguria è stato eletto con i voti della Lega”
Durante la lunga diretta di “Quarta Repubblica-Quirinale”, lo speciale di Rete 4 dedicato alla votazione di ieri del Presidente della Repubblica (video), il conduttore Nicola Porro si collega con il suo inviato a Roma, Federico Novella, per avere notizie dirette sull’incontro, appena concluso, tra Mattarella, i capigruppo dei partiti e i governatori, andati tutti da lui per convincerlo a restare al Quirinale.
A quel punto, passa di lì Giovanni Toti che si concede volentieri al giornalista, perché ha molto da dire. Il governatore della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia infatti racconta tante cose.
La prima è che il Presidente gli è sembrato sereno e che ha confermato la sua disponibilità a fare il bis, anticipando così la notizia al mondo, del resto è anche un ottimo cronista. Poi apre una lunga parentesi politica, svelando i suoi programmi.
“Adesso - dice Toti -, che possiamo dormire sogni tranquilli perché abbiamo un buon Presidente della Repubblica e un ottimo Presidente del Consiglio, dobbiamo lavorare, oltre che per la mia regione, per dare a questo Paese, entro l’anno che manca alle prossime politiche, una nuova legge elettorale per creare un proporzionale con uno sbarramento che eviti la frammentazione, ma che riporti i partiti a poter dialogare in modo concreto tra loro in alternativa a questo bipolarismo che abbiamo visto frantumarsi”.
Dallo studio, dove sono presenti anche Vittorio Sgarbi e Claudia Fusani, Roberto Arditti, il giornalista che lo scorso anno a Rapallo aveva moderato con la collega Simona Branchetti l’incontro tra Toti e Bonaccini, gli chiede: “E’ vero che vuole fare un partito con Renzi, un grande centro?
“Non lo chiamerei ‘grande centro’ - risponde Toti -, che è qualcosa di più mitologico come l’unicorno. Vogliamo costruire una forza politica liberal democratica, anche federale, che aggreghi tante realtà, locali, regionali e nazionali, sul modello del centro francese, aperto a tutti quelli che ci vogliono stare: da noi alla stessa Forza Italia, dall’amico Matteo Renzi, con il quale abbiamo dialogato a lungo, a Calenda e Mastella. E poi ci sono tante esperienze politiche che potrebbero aderire. Tutti possono mantenere la loro organizzazione di partito locale o nazionale, ma riuniti in un unico cartello moderato elettorale”.
Tornati in studio, prende la parola Vittorio Sgarbi, che a Porro domanda: “Qual è l’elettore di Toti? Non esiste! Toti ha dei repulé, ha raccolto della gente disperata. Renzi neppure: si è scoperto come uno molto furbo, ma non per gli interessi del popolo”. E poi manda un consiglio a Toti: “Prendi i blocchi reali: la Lega ha il 20%, la Meloni un altro 20%, Forza Italia il 5% ed io il 2%. Siamo al 47% e stiamo a rompere sulla legge elettorale? Ha vinto la Regione Liguria con i voti della Lega. Tu lo voteresti?”. E, per essere più convincente, aggiunge: “Il leghista in sonno Calderoli mi ha detto che il proporzionale ha zero possibilità di nascere”.
Insomma, il critico è stato molto critico con Toti.
Toti intervistato da Federico Novella
La domanda di Roberto Arditti