Liguria resta in zona gialla, Toti: “Attivati per precauzione 100 nuovi posti letto dedicati al Covid”
“La Liguria resterà in zona gialla la prossima settimana, anche se questa classifica a colori ormai è superata. Prima era indispensabile perché prevedeva provvedimenti per contenere la diffusione del virus. Ora le regole cambiano solo per chi non è vaccinato. Per questo motivo è in corso un negoziato tecnico tra la Conferenza delle Regioni e il governo per arrivare a un cambiamento di quelle regole, ritenute da tutti i governatori ormai pleonastiche”. Lo ha detto questa sera il presidente di Regione Liguria e assessore alla sanità Giovanni Toti facendo il punto sul covid e sui vaccini.
“Proprio martedì – ha detto Toti – Fedriga convocherà la Conferenza delle Regioni approfittando della presenza a Roma dei governatori per l’elezione del Presidente della Repubblica e esercitare così un ulteriore pressione sull’esecutivo per eliminare la divisione in zone che non risulta più aggiornata, a favore di quella più attuale tra persone vaccinate e non vaccinate. Così come chiederemo che non vengano conteggiati tra i pazienti covid coloro che risultano positivi, ma asintomatici e sono ricoverati per altre patologie estranee alla pandemia. Contare questi come pazienti covid per determinare la pressione della malattia è poco corretto”.
Il presidente Toti ha sottolineato l’alto numero di vaccinazioni effettuate, circa 100.000 a settimana. “Siamo al massimo della nostra capacità vaccinale – ha detto Toti – Per questo nelle prossime ore contatterò il generale Figliuolo per cercare di avere ulteriori vaccini. Anche le vaccinazioni pediatriche aumenteranno la prossima settimana e comunque già oggi se una mamma o un papà vogliono prenotare la vaccinazione lo possono fare in tutte le aziende nelle 48 ore successive”.
“Sono consistenti fino ad oggi anche gli ingressi in ospedale – ha aggiunto Toti – Per questo abbiamo allertato l’ospedale Evangelico per creare posti letto Covid, se la pressione ospedaliera dovesse aumentare nel fine settimana. Al momento siamo in una situazione di attesa, ma se dovesse servire abbiamo la possibilità”.
Toti ha inoltre comunicato che domani verrà aperta a Savona “un’importante struttura di bassa intensità di cura “La Riviera” per dimettere dall’ospedale pazienti ancora in cura e positivi che hanno superato la fase acuta. Accanto a questa ci sarà anche Viale Cembrano per un totale di 100 nuovi posti letto dedicati al covid”.
FILIPPO ANSALDI, Direttore Generale di Alisa
“L’unico vero indicatore di impatto in questo momento è rappresentato della pressione ospedaliera. L’andamento dei ricoveri è sostanzialmente costante da una quindicina di giorni. Bisogna continuare perciò a prestare attenzione alle misure di prevenzione: vaccini, distanziamento e uso delle mascherine. E dal punto di vista sanitario dobbiamo garantire al massimo l’appropriatezza del regime di ricovero. L’andamento dei posti letto occupati nelle diverse aree ottimali della Liguria ci dice che dopo un precoce avanzamento dell’epidemia nel ponente, attualmente la zona maggiormente colpita è quella dell’area metropolitana genovese. In generale la curva di crescita dei posti letto in media intensità è decisamente rallentata. i posti letto in terapia intensiva sono invece sostanzialmente stabili da 15 giorni con il 18% dei posti occupati che ci consentono di restare in zona gialla. Come detto l’area metropolitana di Genova è quella più sotto pressione. Per quanto riguarda il piano ospedaliero di prepardness, siamo in uno step della fase 3: e’ stato attivato un primo slot per la disponibilità di posti letto all’Ospedale Evangelico di Voltri, ma la situazione resta in stand-by: sono posti utilizzabili in caso di necessità, nel caso di un aumento dei ricoveri che potrebbe verificarsi nel week end. Ma attualmente San Martino, Galliera e Villa Scassi garantiscono una risposta efficace alla domanda sanitaria. Valutiamo in real time gli accessi e lo stato di saturazione negli altri ospedali per consentire all’Evangelico di rimanere covid-free il più a lungo possibile e garantire anche una risposta no-covid nel ponente genovese”.
ANGELO GRATAROLA, responsabile del Dipartimento Interaziendale regionale di emergenza – urgenza e direttore dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale policlinico San Martino.
“Si chiude un’altra settimana molto simile alla precedente dal punto di vista della pressione ospedaliera. Nonostante la circolazione sia ancora molto elevata, soprattutto nella città metropolitana, gli ospedali rimangono stabili, con piccole crescite, che portano il saldo tra ricoverati e dimessi a far salire non di molto la media intensità, mentre rimane stabile ormai da un mese circa il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Mi auguro che il Ministero accolta quello che il Presidente diceva in termini di riconteggio. Noi, per esempio, siamo in fascia gialla ma conteggiamo malati che con il Covid non hanno nulla a che fare. Si tratta di pazienti che presentano una positività al test, ma sono ricoverati a vario titolo; il 30% circa in media intensità, quota che inizia a diventare intorno al 10-12% in terapia intensiva, ricoverati per ragioni del tutto diverse, senza alcun segno o sintomo correlato alla malattia da Covid. L’unico dato è rappresentato dalla loro positività e contagiosità, che ci porta a metterli in una terapia intensiva particolare, ovvero quella Covid, ma trattasi di pazienti che di fatto non sono rappresentativi dell’andamento della malattia e dunque non esprimono ciò che il Covid fa al sistema sanitario nazionale e regionale. Mi auguro che di ciò se ne possa discutere prossimamente”.
MATTEO BASSETTI, responsabile del Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino.
“Anche per le Malattie Infettive e tutta la media intensità si chiude una settimana tranquilla, contraddistinta da più dimissioni che ricoveri. Ci accorgiamo, in queste fasi, che il turnover si è fatto via via sempre più rapido e che anche la durata della positività dei pazienti, sia vaccinati che non, si è ridotta. In particolare, la troviamo molto breve in quei pochi pazienti che da vaccinati vengono ricoverati. Vi porto il dato relativo al reparto che dirigo, dove abbiamo fatto un conto dei pazienti ospedalizzati negli ultimi 30 giorni per polmonite Covid: nessuno di loro aveva una tripla dose di vaccino. Ciò dimostra che la vaccinazione dà un effetto protettivo verso le forme gravi della malattia. In tutta la media intensità continuiamo ad avere un turnover importante di pazienti con tampone positivo ma senza segni e sintomi legati al Covid. Si rende quindi necessario scorporare il dato di chi oggi è positivo asintomatico rispetto a chi è positivo sintomatico per SARS-Cov-2, non solo per quanto riguarda i ricoveri, ma anche per i decessi. Sono certo che, in questo modo, vedremmo dei numeri molto diversi non solo nella nostra regione, ma anche a livello nazionale. Ricordo inoltre che, ad oggi, abbiamo un solo monoclonale in utilizzo anche nei confronti della variante Omicron, che è il Sotrovimab, di cui oggi sono arrivate numerose dosi, che aspettavamo, e che ci consentiranno di utilizzare nuovamente questo presidio farmacologico accanto al Molnupiravir, la pillola anti Covid, che ha continuato ad essere prescritta e che ci ha portati ad oltre 200 prescrizioni in Liguria”.