Concordia: l’incontro Renzi Pinotti Frambati
Innanzitutto ci sono i morti, poi la grande impresa italiana di aver messo in condizioni di navigare
e quindi trasferito per 200 miglia un relitto. Questo davanti a tutto. Poi l’ormeggio al Vte. Vi confesso che, dopo 36 anni di attività da giornalista, questo servizio è riuscito ad emozionarmi come quando ero giovane cronista. Infine l’incontro con Renzi, simpatico Matteo!!! Tornava alla pilotina, si è fermato con alcuni cronisti ed ha ricordato come, questa mattina, fosse uscita una sua intervista su Avvenire, quotidiano cui collaboro: fanno 30 anni questo 2014. Gli ho detto che ne sono corrispondente; abbiamo fatto due parole e poi mi ha chiesto se ero della Lazio, vedendo l’aquila all’occhiello della giacca, che porto sempre, fieramente, io pilota privato. Si è divertito alla cosa, mi ha spiegato che lui, nella scorta ha uno della Lazio, un altro della Roma. Con lui c’era la “sampierdarenese” ministra della Difesa Roberta Pinotti. “Ecco ne sono amico” gli ho detto. Lei ha riso, lui anche, ci siamo stretti per un braccio ed è risalito sulla pilotina. Beh, la ministra delle nostra San Pier d’Arena, Renzi e il direttore, non male per il nostro Gazzettino, oggi domenica calda, di vento e sole, sul molo di Voltri, davanti a quel gigante ferito e che fa tristezza. Un inchino da folli, una moldava in plancia. 32 morti, agghiacciante…
L’attracco è avvenuto in maniera tecnicamente perfetta; bravi i nostri piloti, ottima la Protezione Civile. La nave ci ha messo ore, stamattina, per essere trainata all’interno della diga foranea, entrando con la poppa. Renzi ha detto che era a Genova per ricordare i morti, esaltare la capacità italiana di aver recuperato il relitto. “Molti insieme sono riusciti in un’impresa che sembrava impossibile”. Quando, ha ricordato, una persona ha fatto un danno enorme. Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile ha ribadito: “bella operazione, andato tutto bene, ma in silenzio, rispetto per i morti”. Il presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo, ha sottolineato la capacità dello scalo sotto la Lanterna di essersi strutturato per un’operazione tanto importante come smantellare l’ex ammiraglia Costa.
Dino Frambati