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Consiglio regionale, Muzio (FI) propone una seduta tematica sull’eutanasia

Claudio Muzio, capogruppo Forza Italia in Regione

“Ritengo il referendum uno strumento inadeguato a dare una risposta sul piano giuridico a un tema così delicato e complesso come quello dell’eutanasia. Viene infatti proposta l’abrogazione di una parte dell’art. 579 del Codice Penale che è di fatto irrilevante al proposito: se anche infatti venisse cancellato questo articolo nella sua interezza, l’eutanasia sarebbe comunque punita in virtù del combinato disposto dell’art. 575, che condanna l’omicidio, e dell’art. 50 del Codice Penale, che fa riferimento al consenso volontario. Quest’ultimo può essere espresso dalla persona per i beni che sono disponibili, ma non per la vita, che nel nostro ordinamento giuridico è un bene indisponibile; riguarda cioè certamente l’individuo, ma costituisce un bene in sé per tutta la società, per le relazioni sociali che la persona intrattiene nel suo percorso esistenziale. Quindi ci troveremmo nella situazione per cui il consenso dovrebbe essere espresso non soltanto dal soggetto interessato, ma da tutti coloro che hanno stretto relazioni di affetto e di amicizia con lui. Per tutti questi motivi non ho potuto esprimere un voto favorevole alla richiesta di referendum, e il mio voto è stato di astensione”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia, in merito alla proposta di sostegno al referendum sull’eutanasia discussa oggi in Consiglio Regionale.

“Riconosco tuttavia - ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia - che la richiesta di referendum ha focalizzato la lente di ingrandimento sul tema centrale, la questione etica che in questi anni è stata messa sotto il tappeto dal legislatore come si fa con la polvere. Visto che non si è voluto affrontare un nodo così spinoso a livello parlamentare, propongo che come Consiglio Regionale dedichiamo all’approfondimento un’apposita seduta monotematica, al fine di produrre un documento il più possibile condiviso e che stimoli chi ha il dovere e la responsabilità di legiferare a farlo in maniera adeguata. Personalmente sono sempre per la vita e per la difesa della dignità della persona, e proprio in ragione di ciò ritengo necessario riflettere seriamente su quei casi che ci interrogano in profondità su quali siano i limiti oltre i quali tale dignità individuale non è più garantita”, ha concluso.

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