Ambiente, al Comune di Genova il premio ‘Pimby Green’ per aver ricostruito il ponte in tempo record
«Al Comune di Genova, per la realizzazione a tempo di record del viadotto Genova San Giorgio, inaugurato il 3 agosto 2020, anche grazie a un cantiere attivo 7 giorni su 7 (con turni di lavoro distribuiti sulle 24 ore) che ha visto impegnate in tutto 1200 persone». Sono queste le motivazioni del premio “PIMBY Green 2021” che FISE Assombiente ha conferito al Comune di Genova per il suo impegno nella demolizione e nella ricostruzione di una infrastruttura – il ponte Morandi e oggi San Giorgio – che oltre ad essere una arteria di vitale importanza rappresenta una ferita ancora aperta nell’immaginario di tutti i genovesi.
«Ringrazio Assoambiente e il presidente Chicco Testa per avere onorato me e la città di Genova di questo importante riconoscimento che ci sprona a continuare nella direzione che abbiamo ormai intrapreso da quasi quattro anni e mezzo – commenta il sindaco Marco Bucci che, ieri sera, ha ritirato personalmente il premio -. È stato un momento davvero emozionante che ci ha reso orgogliosi. Il lavoro che ha portato alla demolizione del ponte Morandi e alla realizzazione del nuovo ponte Genova-San Giorgio è il frutto dell'attività di tantissime persone impegnate nei cantieri. Ma anche dalle professionalità di chi si è adoperato nella struttura commissariale e di quelle di tutti i dipendenti del Comune di Genova che, per le loro competenze, si sono adoperati perché la città raggiungesse un obiettivo fondamentale per la propria sopravvivenza ed il proprio futuro. Con tutti loro voglio condividere questo prestigioso premio che dimostra ancora una volta come quello attuato nella nostra città sia un modello operativo riconosciuto in Italia e nel mondo».
I premi “PIMBY Green 2021”, giunti alla loro terza edizione e promossi da FISE Assoambiente con il patrocinio di Anci, premiano ogni anno «la cultura del “fare” che ricerca forme innovative di dialogo con il territorio e partecipazione e non lascia sfuggire opportunità di sviluppo in grado di creare valore e occupazione. Un approccio in contrasto con la sindrome NIMBY (Not In My Back Yard), per cui spesso Amministrazioni locali e gruppi di cittadini si oppongono aprioristicamente a iniziative pubbliche o private, frenando di fatto la realizzazione di opere necessarie per lo sviluppo dell’Italia».