Rifiuti, molti comuni a rischio Corte dei Conti
Il Consigliere regionale di Forza Italia Roberto Bagnasco presenta interrogazione urgente:
“ la delibera approvata dalla Giunta sui risultati di raccolta differenziata nei Comuni liguri sancisce il fallimento della politica messa in campo in questi anni”.
Quasi tutti i Comuni della Liguria a rischio Corte dei Conti a causa del mancato raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata previsti dalla legge. Lo fa sapere il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Bagnasco che spiega: “vista la sentenza 83/2013 della Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Liguria, che ha condannato per danno erariale gli amministratori ed il funzionario responsabile del Settore Ambiente del comune di Recco e al risarcimento di € 182.793, cagionato dal mancato raggiungimento del limite percentuale minimo di raccolta differenziata e che tale situazione, potenzialmente, coinvolge la quasi totalità dei Comuni liguri, molti dei quali già attenzionati dalla Procura della Corte dei Conti voglio capire come ci si porrà oggi di fronte all’approvazione da parte della Giunta regionale n. 774 del giugno 2014 “Accertamento dei risultati di raccolta differenziata dei rifiuti urbani raggiunti nell’anno 2013 dai Comuni della Liguria”, la quale certifica che anche nel 2013 su 235 comuni liguri solo 11, tutti con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti, (Arnasco, Bogliasco, Garlenda, Levanto, Noli, Pietra Ligure, Pieve Ligure, Recco, San Giacomo, Tovo, Vendone, Villanova d’Albenga) hanno raggiunto l’obiettivo fissato per legge del 65% di raccolta differenziata, 14 comuni hanno raggiunto una percentuale di raccolta dei rifiuti urbani compresa tra il 45% e il 65% e nessuno tra i 10 comuni con maggior numero di abitanti raggiunge il 65% e tra i comuni capoluogo solo Genova e La Spezia hanno superato il 30%, evidenziando in modo inequivocabile il fallimento della politica regionale in materia di rifiuti”.
“Ho presentato un’interrogazione urgente – continua l’esponente di Forza Italia – perché questa delibera dimostra inequivocabilmente come siano ancora pochissimi i Comuni che ad oggi hanno raggiunto le percentuali di raccolta differenziata stabilite dalla normativa di settore e mi domando se possa essere ritenuta dalla Corte dei Conti Liguria come un’inadempienza e un mancato controllo da parte della stessa Regione, corresponsabile, al pari dei Comuni, di danno erariale in quanto negligente ed inefficiente nella sua funzione di controllo, di sostegno e di supporto per gli Enti del suo territorio e responsabile, altresì, della mancata applicazione di un adeguato ed efficiente regolamento ambientale trascurando anche l’individuazione di siti idonei per il conferimento dei rifiuti differenziati”.
Il consigliere regionale poi aggiunge: “vorrei inoltre conoscere i motivi per cui Regione Liguria, all’indomani dell’avvio dell’attività di indagine nei confronti del comune di Recco e di altri Comuni liguri, tra i quali Genova, da parte della Corte dei Conti, non abbia in alcun modo affrontato e risolto le difficoltà che determinano il mancato raggiungimento da parte dei Comuni degli obiettivi fissati per legge di percentuale di raccolta differenziata. Inoltre vorrei sapere se e come intenda intervenire per risolvere i problemi legati alle criticità di natura territoriale, tecnica, funzionale ed economica che condizionano in Liguria l'applicazione dei sistemi organizzativi per la raccolta differenziata. Vorrei anche capire quali azioni la Regione Liguria vorrà avviare per sollecitare il Governo e il Ministro competente ad approvare il Disegno di Legge collegato alla legge di stabilità “ Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” che in alcuni suoi articoli potrebbe rappresentare il superamento del problema del danno erariale cagionato dal mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa nazionale attualmente vigente”.
“Emerge quindi che la situazione in Liguria risulta ancora oggi non allineata agli obiettivi di raccolta differenziata per Enti Locali fissati dal D.Lgs. n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” alla misura percentuale del 65%, raggiungendo un dato medio regionale, relativo all’anno 2013, inferiore al 35%. Un fatto grave che sommato al danno che questi dati comportano anche in termini economici, infatti la Legge Regionale n. 23 dell’11 luglio 2007 “Disciplina regionale del tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi” prevede all’art. 5 comma 1 che, nel caso in cui a livello di ambito territoriale ottimale non vengano raggiunti gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dall’art. 205 del lgs. 152/2006, venga applicata l’addizionale del 20%, desta non poche preoccupazioni e dimostra evidentemente che in questi anni le azioni messe in campo dalla Regione di stimolo e controllo sulle amministrazioni locali in materia di smaltimento dei rifiuti e raccolta differenziata sono state deboli e inutili, con il rischio vero che oggi quasi tutti i Comuni della Liguria sono a rischio Corte dei Conti”, conclude Bagnasco.