L’intervista - Forza Italia, Muzio: “Ecco perché ho deciso di non rappresentare più Liguria Popolare”
Nell’intervista a Genova3000, il capogruppo azzurro in Regione, Claudio Muzio, spiega la separazione tra Forza Italia e Liguria Popolare.
Muzio, cosa è successo?
A Savona, l’unico consigliere comunale azzurro, Francesco Versace, ha deciso di lasciare Forza Italia per approdare in Liguria Popolare. Un fatto che rientra nelle normali dinamiche della politica. E fin qui poco da dire. A parte il dispiacere.
E allora?
Le cose sono cambiate quando il sottosegretario Costa ha indetto, senza informarci, una conferenza stampa per presentare questo consigliere come candidato sindaco di Savona in alternativa al candidato della coalizione di centrodestra, per la quale lui ed io abbiamo chiesto i voti in campagna elettorale a sostegno di Giovanni Toti. Savona è un capoluogo importante ed è anche un luogo simbolo per il centrodestra: dopo le regionali 2015, da lì è nata l’ascesa della nostra coalizione nei comuni governati dalla sinistra. Non condividendo la loro presa di posizione, ho deciso di non rappresentare più Liguria Popolare in Regione.
Dopo l'esclusione di Forza Italia nelle giunte, in Regione e a Tursi, un braccio di ferro con il centrodestra c’era già stato alla Spezia…
Su Spezia l’uscita dal consiglio comunale è avvenuta perché alcuni assessori di Forza Italia sono passati in altri partiti. Il sindaco avrebbe potuto fare un rimpasto, ma non lo ha fatto. Io comunque rispondo delle mie scelte in Consiglio regionale. A Spezia ci penseranno il coordinatore regionale e il commissario cittadino. Penso comunque che i problemi si debbano risolvere all’interno, e non con rotture che di fatto indeboliscono la proposta del centrodestra.
Con Liguria Popolare c’erano già malesseri?
Quando alle regionali dello scorso anno abbiamo fatto liste comuni, avevo inteso che anche il percorso politico dovesse essere in comune. E di conseguenza mi sono comportato. I numeri che abbiamo avuto hanno permesso l’elezione di un solo consigliere regionale, un consigliere di Forza Italia, il sottoscritto. Ma io ho ritenuto giusto dare voce anche a chi, pur non eletto, aveva contribuito a quel progetto che è stato sottoscritto anche da Costa. Così ho fatto, da quando ci siamo insediati fino ad oggi. Durante questo periodo però ci sono state alcune situazioni che mi hanno fatto riflettere, perché il concetto di condividere le idee in realtà non era pienamente condiviso. Mi spiego: non mi è mai capitato di vedere un’iniziativa di Liguria Popolare che portasse anche il simbolo di Forza Italia, cosa che io ho sempre fatto.
Vi siete più sentiti con Costa?
No, non ci siamo più sentiti. I rapporti tra me e Andrea sono sempre stati ottimi, sia sul piano personale sia su quello politico. Per me resteranno così anche in futuro.
Toti ha apprezzato la sua difesa del centrodestra a Savona?
Con Giovanni ho un rapporto leale e sincero, come con tutti. Credo di poter parlare di coerenza: sono stato l’unico consigliere regionale che non ha cambiato casacca. Con il presidente ci siamo sentiti: mi ha detto che sono libero delle mie decisioni. Penso comunque abbia apprezzato la mia presa di posizione.