Presentato a Tursi il progetto del nuovo Waterfront di Levante
Guardando oggi l’area della Fiera di Genova, appare evidente che siamo davanti ad una delle aree in corso di dismissione più sensibili della città e uno dei tratti più fragili del litorale di Genova.
A distanza di oltre dieci anni dall’utopia realizzabile dell’Affresco e dopo tre anni dalla presentazione della visione ideale, ma non utopica del Blueprint, la visione del Waterfront di Levante donata dall’Architetto Renzo Piano alla Città di Genova vuole ricreare una forte urbanità sul mare, affrontando il tema del Porto a partire dalla Città, riqualificando le aree dismesse della Ex-Fiera nel delicatissimo confine tra terra e mare, tra Città e Porto.
Redatto conformemente alla visione di Renzo Piano, il progetto del Waterfront di Levante sviluppato da RPBW e OBR realizza una nuova prominenza di Genova sul mare con nuove funzioni urbane e portuali, pubbliche e private, che prevedono un grande parco urbano, una nuova darsena, residenze, uffici, studentato, retail, apart-hotels e il nuovo Palasport.
Si tratta di un “rammendo urbano” che trasforma ciò che prima era il retro del porto in un nuovo fronte urbano sul mare, dove si riconnettono Levante e Ponente, Corso Italia e il Porto Antico, risolvendo la cesura tra città e mare causata dallo sviluppo portuale del dopoguerra.
Diminuendo di circa 2/3 la volumetria preesistente e dimezzando la superficie costruita, il progetto ricerca la qualità dell’intervento in una profonda attenzione verso gli spazi aperti sul mare. L’affaccio diventa sutura tra città e mare. Il Porto Canale e il Parco Urbano diventano insieme condensatore di energie, accogliendo molteplici attività durante tutto l’arco dell’anno, del giorno e della notte.
Pensato come un luogo super-urbano, il Waterfront di Levante è disegnato per generare nuove occasioni di frequentazione e di incontro, dove poter celebrare un rinnovato rito di urbanità sul mare: spazi pubblici, aperti e permeabili, capaci di fertilizzare il contesto, in cui può esserci tutto il pensabile, che conserva i caratteri sia del Porto sia della Città, dove succede sempre qualcosa, all’insegna dell’inclusione e della poli-cultura.
Descrizione di Progetto
Il Parco Urbano (circa 16.000 mq) è l’elemento connettivo tra la città e il porto, tra le mura storiche e il nuovo Porto Canale. Esso rappresenta il punto di arrivo di Corso Italia, simmetrico, verso Ponente, a quello di Boccadasse.
Pensato come un ambiente minerale e vegetale, il Parco Urbano privilegia l’apertura delle visuali verso mare.
Viale Brigate Partigiane, che si prolunga in mare con la foce del Bisagno, costituisce una frontiera tra il porto e la costa naturale di Genova. In questo contesto a margine del progetto del Waterfront di Levante, ri-naturalizzare Piazzale Kennedy con una “spiaggia urbana” ricreerebbe il corretto rapporto tra città e mare in corrispondenza della foce del Bisagno. Anche per questo motivo il Parco Urbano prevede una massa arborea caratterizzata da specie autoctone tipiche della macchia mediterranea che prolunghi idealmente la spiaggia urbana di Piazzale Kennedy verso il Porto Antico, mitigando la presenza della sopraelevata e della nuova viabilità, che avrà caratteristiche più urbane che infrastrutturali.
Il Parco Urbano è disegnato come un giardino lineare lungo le mura storiche, rendendo questi luoghi sicuri, senza barriere o recinzioni ma con adeguati sistemi di sicurezza attivi.
Il Parco Urbano è realizzato a quota +5.50 s.l.m. in parte a tutta terra e in parte a giardino pensile sopra i parcheggi interrati, prevendo la messa a dimora di alberi ad alto fusto, con una densità di almeno un albero ogni 60 mq.
Lungo il Parco Urbano vi è la Passeggiata a Mare che collega Boccadasse auspicabilmente fino al Porto Antico con un percorso ciclo-pedonale che rappresenta la continuazione ideale di Corso Italia, restituendo alla città le aree urbane più prominenti sul mare con una maggior vocazione pedonale.
Un ascensore panoramico ad uso pubblico a ridosso delle mura storiche, con approdi aperti alla vista ma protetti dalle intemperie, costituirà il collegamento verticale diretto tra il Parco Urbano e Corso Aurelio Saffi davanti al Nuovo Ospedale Galliera, in continuità con Villa Croce, Via Vannucci e Corso Mentana, garantendo in questo modo la connessione urbana tra il Waterfront di Levante e il quartiere di Carignano.
Oltre all’asse Est-Ovest da Boccadasse al Porto Antico, viene valorizzato anche l’asse Nord-Sud da Brignole verso mare mediante una passeggiata pubblica ciclo-pedonale che si protende dalla foce del Bisagno sopra la diga sottoflutti a quota +6.00 s.l.m., fino all’ideale estensione del progetto del Waterfront di Levante che è la Casa della Vela (1.643 mq SA) che con il suo belvedere si affaccia sui campi di regata, come un vero e proprio “stadio della vela”.
L’arredo urbano rappresenta un elemento unificante del Waterfront di Levante. La pavimentazione dei moli contribuisce alla definizione di uno spazio portuale e urbano insieme. Sia la pavimentazione, sia i bordi delle banchine, sono in pietra naturale. I rivestimenti verticali dei tamponamenti esterni a quota +1.20 e +5.50 sono in intonaco genovese a formare una sorta di podio continuo lungo le nuove sponde del Porto Canale. L’illuminazione, i lampioni, la segnaletica, i corrimani, le sedute e tutto l’arredo urbano in generale sono disegnati con la stessa immagine coordinata.
Per stimolare l’urbanità sul mare, tutte le banchine a quota +1.20 lungo il Porto Canale sono caratterizzate da un generoso camminamento pedonale, in parte scoperto e in parte coperto, lungo il quale sono ospitate funzioni pubbliche o ad uso pubblico, come associazioni, retail, ristorazione, oppure servizi comuni delle funzioni soprastanti.
Per mantenere la trasparenza visiva dal Parco Urbano verso mare, tutti gli edifici presentano i piani terra a quota +5.50 trasparenti, passanti ed aperti, con le vetrate sufficientemente arretrate per creare un effetto visivo di “sospensione”, enfatizzando la leggerezza delle volumetrie.
Per garantire l’accessibilità pedonale e carrabile alle funzioni fieristiche e urbane dell’isola creata dal Porto Canale, il progetto prevede tre ponti: un ponte principale carrabile a nord a quota +5.50 in connessione con la nuova viabilità, un secondo ponte a est a quota +1.50 anch’esso carrabile ma a vocazione prevalentemente pedonale, e un terzo ponte a ovest a quota +5.50 esclusivamente pedonale. Il ponte a nord rappresenta l’ingresso principale all’isola consentendo anche il transito dei mezzi pesanti per l’allestimento e il disallestimento degli eventi fieristici. Il ponte a est è apribile per consentire anche alle imbarcazioni a vela di poter ormeggiare nello specchio d’acqua tra il Lotto 3 e il Padiglione S. Il ponte pedonale a ovest, anch’esso apribile, è caratterizzato da un sistema di apertura espressivo, manifesto della leggerezza costruttiva “portuale”. In generale tutta la viabilità del Waterfront è pensata a velocità ridotta sul modello “shared space”, per contenere le sezioni stradali a vantaggio dei flussi pedonali.
Data l’importanza della percezione da Corso Aurelio Saffi, il disegno delle coperture è curato come “quinto prospetto”, celando gli impianti, gli extra-corsa degli ascensori e ogni altro elemento in copertura che possa essere visibile dall’alto, privilegiando l’utilizzo di carpenteria metalliche leggere tipo “flying carpet” che ospitano i campi fotovoltaici, in linea con le strategie energetico-ambientali NZEB Nearly Zero Energy Building.
Il progetto del Waterfront di Levante prevede 5 lotti funzionali che insieme stimolano una vivace mixitè sociale, aggregando molteplici attività durante tutto l’arco dell’anno.
Nel Lotto 1 sarà restituito alla città il Palasport (oggi inagibile) omologato CONI per ospitare la serie A di tutti gli sport indoor e accogliere grandi eventi, spettacoli e concerti, con un distretto commerciale tematico al piano terra aperto alla città. Grazie ad un profondo consolidamento strutturale, il progetto recupera la struttura radiocentrica preesistente, riportandola alla sua originaria ardita bellezza.
Nel Lotto 2 è previsto lo studentato e residence-hotel (8.900 mq SA). Sviluppato in un corpo di fabbrica in linea parallelamente al Padiglione B e con orientamento est-ovest, presenta le estremità aperte verso Levante e Ponente. Per ridurre l’impatto visivo dalla città, l’edificio ha un’altezza massima non superiore a 23 metri s.l.m.
Il Lotto 3 ospita le residenze con gli spazi comuni (15.500 mq SA) che sono articolate in due corpi di fabbrica paralleli con orientamento nord sud, i quali definiscono una corte interna aperta e passante, consentendo l’apertura della vista dal Parco urbano verso mare. L’altezza è contenuta sotto i 26 metri s.l.m., definendo uno stretto rapporto con il mare, grazie ai generosi terrazzi panoramici, logge e spazi aperti prominenti sul nuovo canale animato dai posti barca prospicenti le abitazioni.
Il Lotto 4 prevede un edificio terziario (10.000 mq SA) con impianto in linea orientato nord-sud, coperto da una sovra-copertura tipo flying carpet con un’altezza massima del corpo principale non superiore al colmo del Padiglione B e una piccola emergenza a mo’ di periscopio.
Il Lotto 5 è caratterizzato dal Boulevard alberato a quota +5.50, piantumato con alberi ad alto fusto di altezza12 metri ogni 8 metri, con la funzione di mitigare il fronte nord del Padiglione B, mentre la banchina a quota +1.20 sarà animata da servizi e funzioni pubbliche o ad uso pubblico.
Per consentire l’estensione in pianta del Padiglione S, si è reso necessario lo spostamento della Piazza del Vento, la quale sarà ricollocata sopra l’impalcato di copertura della foce del Bisagno, in accordo con l’autore e la Soprintendenza.
Gli interventi del Comune di Genova
Le operazioni sono state avviate lo scorso anno con la demolizione di fabbricati fieristici ormai tecnologicamente e funzionalmente obsoleti (e per lo più in disuso da anni): l’edificio Ansaldo-NIRA, i padiglioni C e D, abbattuti nelle scorse settimane, cui seguirà a breve il padiglione M, che ospitava la centrale termica; sul sedime che fu del NIRA è già stato realizzato l’imbocco di ponente del nuovo sistema di canali, ed è stata ricollocata - sulla prospettiva della Batteria Stella - la scultura di Pietro Cascella “Muraglia” in una posizione di ben maggiore visibilità e valorizzazione rispetto alla precedente, che la vedeva addossata al fabbricato e parzialmente occultata dalla scala esterna dell’ampliamento realizzato negli anni Ottanta.
È attualmente alle battute conclusive il completamento della banchina di ponente, con la realizzazione di uno scivolo per imbarcazioni incassato nella banchina, in modo tale da non risultare di intralcio alle imbarcazioni in manovra; sono in corso di realizzazione i lavori delle nuove dorsali impiantistiche in sottosuolo e, soprattutto, gli scavi per l’abbassamento dei sedimi sia delle aree edificabili sia dei canali, fino alla quota utile per la realizzazione delle paratie di pali e palancole che costituiranno le strutture di sostegno delle banchine, le cui operazioni di gara sono in avvio.
È stata ultimata la progettazione definitiva dei due ponti carrabili che collegheranno la “terraferma” all’isola, interamente circondata dai canali, che risulterà occupata al centro dal padiglione B, con ai lati edifici per uffici a ponente e abitazioni a levante, sviluppati dagli operatori; mentre il ponte centrale si troverà a quota strada (+5.50 s.l.m.), il ponte a levante, a quota banchine, sarà apribile.
L’elenco delle opere pubbliche include inoltre:
- La demolizione di tutti i fabbricati in via dei Pescatori, con restauro della Sopraele-vata e del muraglione della Circonvallazione a Mare;
- Il completamento delle connessioni impiantistiche, anche in subacqueo;
- La nuova viabilità sul margine settentrionale dell’area, con l’adiacente parco con pista ciclo-pedonale;
- Nuovi locali sulle banchine e del canale principale, destinati ad accoglienza e ser-vizi per la marina, un piccolo circolo nautico, il nuovo ingresso da nord al padiglione B, locali commerciali e per la ristorazione, sia del c.d. canaletto, ossia il braccio di levante, che nel lato in curva vedrà la ricollocazione di sedi per le attività amatoriali, ivi comprese quelle già presenti da tempo sulle banchine attuali;
- Il nuovo articolato sistema di percorsi pedonali e veicolari interni, con assoluta at-tenzione ad una progettazione inclusiva, destinata a tutti i tipi di fruitori, anche me-diante rampe e ascensori;
- L’ascensore panoramico che collegherà il Waterfront a Carignano, nei pressi di via Vannucci (capolinea bus n° 35) e un ponte pedonale mobile a quota 5,50 che sca-valcherà il canale principale a ponente. Verso l’area, è prevista anche l’estensione dei collegamenti AMT provenienti da Corso Marconi e da Viale Brigate Partigiane.
Strategie Energetico-Ambientali
La progettazione del Waterfront di Levante è stata sviluppata secondo l’approccio NZEB Nearly Zero Energy Building, impostando la strategia energetica sulla sinergia delle componenti naturali che caratterizzano il litorale: il mare, il sole e il vento, senza ricorso a sistemi di generazione a fonti fossili, privilegiando le fonti rinnovabili.
L’approccio NZEB prevede:
- Efficienza energetica edifici riducendo al minimo il contributo impiantistico e assicu-rando illuminazione e ventilazione naturale.
- Efficienza energetica impianti ed attrezzature mediante generazione energetica a pompa di calore e a fonti rinnovabili solari, con recupero energetico e sistemi im-piantistici a bassa temperatura, smart metering e controlli evoluti.
- Fonti rinnovabili in-site e off-site con l’utilizzo di sistemi fotovoltaici e solare-termici.
- Low-emission mobility con colonnine di ricarica di veicoli terrestri e marini alimenta-te da fonti rinnovabili solari.
- Comfort e Biodiversità prevedendo un nuovo rapporto tra spazio antropizzato e na-turale mediante l’adozione di sistemi di ossigenazione e movimentazione delle ac-que interne del Porto Canale.
Dimensioni
Area di intervento 115.000 mq circa
Volumetria preesistente 370.000 mc circa
Volumetria di progetto 120.000 mc circa
Superficie costruita preesistente* 60.000 mq circa
Superficie costruita di progetto* 34.000 mq
Parco urbano 16.000 mq
Nuova darsena 14.700 mq
Superficie agibile (SA) 62.510 mq
di cui: 15.960 mq Residenze e spazi comuni - 10.000 mq Uffici - 8.900 mq Studentato e residence-hotel - 27.650 mq Padiglione
* Escluso Padiglione S
Cronologia
Approvazione PUO aprile 2020
Progetto Permesso di Costruire Palasport gennaio 2021
Progetto Preliminare Waterfront di Levante marzo 2021
Progetto Permesso di Costruire (Lotto 3) giugno 2021
Investimento privato complessivo
240 ml di euro circa
Interventi
Marco Bucci, Sindaco di Genova: “Il progetto del Waterfront di Levante sta trasformando un’importante parte della nostra città. Riusciremo a riportare il mare in un’area urbana che sarà completa di zona fieristica, residenze, spazi per uffici e un sito strategico per lo sport. Stiamo trasformando un’idea dell’architetto Renzo Piano in qualcosa di concreto realizzando un progetto che si avvicina a un sogno. Genova si sta rilanciando con diversi progetti che la trasformeranno nei prossimi anni, quello di cui godremo gli effetti nel breve periodo sarà proprio il Waterfront”.
Pietro Piciocchi, Assessore Lavori Pubblici Comune di Genova: “Il progetto del Waterfront di Levante ha tutti i numeri per essere considerato tra le più importanti opere di rigenerazione urbana a livello nazionale. Siamo molto soddisfatti degli standard e dei tempi di lavorazione del cantiere che sta, settimana dopo settimana, prendendo forma. La parte pubblica e privata stanno procedendo in stretta sinergia e il risultato finale sarà un grande successo per tutta la città e per i genovesi che avranno un’area totalmente riqualificata, ambientalmente sostenibile, fruibile a 360° e con un forte legame col mare”.
Simonetta Cenci, Assessore Urbanistica Comune di Genova: “Il progetto del Waterfront di Levante, donato dall’architetto Renzo Piano, è una sintesi perfetta delle idee più innovative sulla rigenerazione urbana. Genova avrà un nuovo fronte mare che coniuga interventi ambientalmente sostenibili, aree sportive, un hub della nautica, in connessione con la città e il mare. Il Waterfront di Levante si inserisce nell’ottica più ampia di visione della città con la realizzazione di una lunga promenade che si articolerà da Boccadasse alla Lanterna, con spazi vissuti e con elevati standard di fruizione ricollegando anche parti di tessuto urbano in un unicum affacciato sul mare”.
Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria: “Genova e la Liguria in questi anni stanno ridefinendo il rapporto tra mare e città costiere, innovando e guardando al futuro nel pieno rispetto del territorio: si crea così un mosaico che unisce idealmente tutta la regione, fatto di nuovi spazi, funzioni turistiche e produttive. Il Waterfront di Levante è una delle tessere più importanti di questo ampio insieme di progetti di rigenerazione urbana, che dà nuova vita a uno spazio importante come questo. Un tassello fondamentale che ha permesso di arrivare al risultato di oggi è stato sicuramente il completamento di messa in sicurezza del torrente Bisagno e la scelta, messa in campo da Regione Liguria, di anticipare la modifica della mappa del rischio idrogeologico: una decisione che ha fatto sì che l'area del Waterfront di Levante venisse riconosciuta come zona verde non più esondabile e potesse essere restituita alla città”.
Renzo Piano: “Stiamo realizzando uno spazio da vivere ad impatto zero. Questo progetto punta sull’urbanità del luogo, che si ottiene vivendolo. Ci saranno persone che lavoreranno e abiteranno qui. Questo è molto importante perché l’urbanità è legata ad un mix di funzioni che deve far vivere l’area 24 ore al giorno”.
Luigi Priano, Partner RPBW: “Il progetto del Waterfront di Levante non è un episodio sporadico di urbanizzazione, bensì la rappresentazione fisica di uno studio approfondito che parte dall’Affresco e arriva fino al progetto odierno. È l’idea che la città possa trovare spazio verso mare, non escludendo il tessuto urbano che la precede, bensì rinforzandolo, come successo nel caso del Porto Antico. Per fare questo, il Waterfront si sviluppa attorno a due capisaldi: costruire meno di quanto ci fosse prima per lasciare spazio ad un parco pubblico affacciato sul mare e costruire edifici sostenibili che non consumino energia e che diventino il manifesto del costruire bene per la città del futuro”.
Paolo Brescia, Co-Founder OBR: “Con il progetto del Waterfront di Levante vogliamo ricreare una forte urbanità di Genova sul mare, affrontando il tema del porto a partire dalla città, nel delicatissimo confine tra terra e mare, togliendo anziché aggiungendo, e trasformando ciò che prima era il retro del porto in un nuovo fronte della città sul mare”.
Massimo Moretti, Direttore Generale CDS: “Siamo orgogliosi di investire tante risorse a Genova, che crediamo sia una delle città con maggiori potenziali di crescita futura. Il progetto del Waterfront di Levante è coerente con la strategia aziendale di CDS di puntare sui maggiori standard qualitativi e sulle nuove tendenze internazionali di trasformazione urbana: architettura, sostenibilità ambientale, nuovi modelli urbani, qualità di vivere. Un progetto coerente altresì con quello che ha bisogno il nostro Paese: saper pensare a progetti di alto e vasto respiro, saper investire, saper rigenerare i tanti luoghi dimenticati, lasciandoli in eredità alle nuove generazioni”.
Maurizio Tosi, Project Manager Starching: “L’operazione del Waterfront di Levante è d’importanza strategica per la città, perché le restituisce, in quanto città portuale, la naturale dimensione urbana del fronte mare. Il porto di Genova ha tanti volti: turistico, mercantile e commerciale. Voltri e l’ala ponente da Erzelli in poi assolve alle funzioni mercantili, il porto antico, rappresenta il risvolto ludico del fronte mare della città, ma solo la Foce è stata da sempre la Fiera, il commercio legato al mare”.
Mirco Grassi, Responsabile Unico Procedimento: “Nell’ambito del Waterfront di Levante, gli interventi dell’amministrazione comunale valgono circa un terzo del costo complessivo di tutta la trasformazione avviata nell’area un tempo interamente fieristica. Essi costituiranno la nuova “spina dorsale” (o per altri versi il sistema nervoso) del comparto, che consentirà agli interventi in capo agli operatori privati di collegarsi al contesto e alla città: in ultima analisi, di funzionare''.