Protezione civile, il Comune di Genova si dota di una “colonna mobile”
Il Comune di Genova sarà dotato di una propria “colonna mobile” di Protezione Civile e potrà essere chiamato ad intervenire per assicurare la “continuità amministrativa” nel caso di eventi calamitosi che dovessero verificarsi in ogni parte d’Italia.
La Protezione Civile di Genova infatti, partecipando al progetto “Colonna mobile degli Enti Locali”, promosso da ANCI in accordo con il Capo del Dipartimento di Protezione Civile, è risultata vincitrice – insieme ad alcuni altri Comuni italiani – del bando che ha stanziato una somma per acquisire mezzi in grado di fornire un supporto logistico e rendere effettiva l’erogazione di servizi nel caso di alluvioni, terremoti o altre calamità naturali.
Ieri pomeriggio sono stati presentati alcuni mezzi attrezzati – quattro, tra cui anche un vero e proprio ufficio mobile in grado di assicurare varie funzioni amministrative (ad esempio anagrafe e stato civile), più una tenda da campo – nel corso di una cerimonia in piazza Matteotti cui hanno partecipato il vicesindaco di Genova Massimo Nicolò, l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Raul Giampedrone, il dirigente Protezione Civile della Prefettura di Genova Paolo Ceccarelli, l’assessore comunale alla Polizia Locale e Personale Giorgio Viale, il Consigliere comunale delegato alla Protezione Civile Antonino Sergio Gambino.
Presenti anche il Colonnello Gianfranco Giuseppe Francescon, Comandante del Comando Militare Esercito “Liguria”, Gianluca Giurato Comandante del Corpo Polizia Locale, Fabio Marchelli, funzionario Vigili del Fuoco, Silvano Ruffoni, responsabile S.S. centrale operativa 118 Liguria e Luca Piaggi, coordinatore della Commissione Protezione Civile ANCI Liguria.
Al termine della cerimonia i mezzi sono stati benedetti da don Gian Piero Carzino.
Grazie alla colonna mobile il Comune di Genova garantirà in caso di evento calamitoso, su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile nazionale con il coordinamento di ANCI nazionale, l’attività di una squadra di almeno 6 unità di personale per un periodo settimanale, appartenente ai profili tecnici, amministrativi e di Polizia Locale.
A Palazzo Tursi sono arrivati quasi 380mila euro per l’acquisto dei mezzi e sarà compito dell’amministrazione comunale procedere alla formazione dei 49 dipendenti – figure tecniche, amministrative, informatiche e di Polizia Locale – che si sono resi disponibili a far parte delle squadre speciali.
«La recente esperienza – ha detto il vicesindaco Massimo Nicolò – ci ha insegnato che bisogna essere sempre pronti per cercare di prevedere qualsiasi tipo di scenario. Con queste attrezzature Genova e la Liguria si dotano di moduli funzionali per assistere la popolazione in ogni sua esigenza in caso di calamità naturali».
«La colonna mobile del Comune di Genova si andrà ad aggiungere alla colonna mobile regionale intervenuta già in numerose occasioni in tutta Italia, fornendo un supporto prezioso – ha dichiarato l’assessore alla Protezione civile della Regione Liguria Giacomo Giampedrone –. Recentemente come Regione Liguria è stata rafforzata per quel che riguarda le attività sul nostro territorio, soprattutto dopo l’esperienza di Ponte Morandi che ci ha portato a riflettere su una nuova impostazione più organizzata, di quella che era stata fino a quel momento, ancora più vicina alle esigenze della nostra regione, grazie anche al rapporto con il mondo del volontariato. Sicuramente la presenza anche di una colonna mobile comunale, grazie ai finanziamenti del Dipartimento Nazionale, contribuirà a rafforzare la capacità del nostro intervento per ottenere risposte più pronte ed efficaci sul territorio, per diffondere sempre più la cultura della Protezione civile».
«La partecipazione al progetto “Colonna mobile” – ha sottolineato il consigliere delegato alla Protezione civile Sergio Gambino – era stata deliberata dalla Giunta comunale nel dicembre 2018. Ora il Comune di Genova potrà operare con il proprio personale per portare soccorso alle popolazioni colpite da eventi calamitosi. Lo faremo all’interno di un progetto nazionale e mettendo a disposizione l’esperienza che i nostri dipendenti hanno acquisito sul campo».