Grillo senza scampo
L'impressione generale è che l'ex senatore Luigi Grillo possa tornare nella sua Monterosso
a produrre vini pregiati solo se ammetterà di aver preso le tangenti nell'operazione-Expo. Le testimonianze di Sergio Cattozzo, il suo braccio destro operativo, e di Enrico Maltauro, l'imprenditore che versava le mazzette, non gli lasciano scampo.
Cattozzo, faccendiere senza fissa dimora (politica) era suo amico da trent'anni, la sua compagna Francesca Ciurlo aveva l'ufficio (public relations) nell'appartamento di Galleria Mazzini, da sempre quartier generale dell'ex senatore. E quando Grillo aveva lasciato Forza Italia per passare nel Nuovo Centro Destra di Alfano, il fido Cattozzo l'aveva subito seguito.
Però Cattozzo, quando è stato colto con le mani nel sacco, ha evitato di negare l'evidenza. Ha deciso di collaborare con gli inquirenti, anche con la speranza di potersene tornare a Genova.
Il "Corriere della sera" ha due cronisti, Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella, che riescono sempre ad avere i verbali degli interrogatori prima degli altri.
Ha raccontato Cattozzo ai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio:
"Ho conosciuto Maltauro grazie al senatore Grillo e su sua indicazione ho avuto un primo colloquio con l'imprenditore. Ho subito raggiunto un accordo in relazione alla gara Sogin a Saluggia (Vercelli) per un impianto di cementificazione dove Maltauro partecipava insieme a Saipem.
Se io fossi stato in grado di riferire a lui notizie riservate sulla gara, grazie alla conoscenza che avevo con Nucci e Alatri (vertici di Sogin), Maltauro avrebbe poi compensato con denaro sia me che il senatore.
Dall'imprenditore Maltauro ho ricevuto 490.000 euro: 300.000 l’ho trattenuti per me, la differenza l'ho suddivisa tra me, il senatore Luigi Grillo e il professore Gianstefano Frigerio. La consegna delle loro quote avveniva da parte mia in contanti...
“Per l'appalto Sogin io avevo sostanzialmente un incarico da parte del senatore Grillo, di definire la questione economica con Maltauro, ho trattato con Maltauro e quando abbiamo definito l'1,5 % sul valore dell'appalto, sono andato da Grillo e gli ho chiesto se andava bene questa percentuale. Lui ha detto che gli andava bene".
Grillo ha poi spiegato i bigliettini che aveva cercato di nascondere negli slip:
"In relazione alle somme riportate nel documento uno, ribadisco che 300.000 euro sono stati incassati da me. Al senatore Grillo, come da prospetto numero tre, ho consegnato 51.500 euro, e al professor Frigerio in contanti 56.500 euro. Riguardo agli 80 000 euro della colonna di sinistra del documento uno, ho trattenuto per me 30.000 euro, mentre nello studio di Frigerio ho diviso in parti uguali gli altri 50.000 euro da destinare a Frigerio, a Grillo ne a me".
A questo punto diveniva importante la testimonianza di Maltauro. Grillo sosteneva di averlo ringraziato per l'acquisto del vino prodotto dalla sua vigna di Monterosso. Ma ai pm Maltauro ha dichiarato:
"Grillo mi ringraziava facendo riferimento a un precedente incontro avuto da lui con Sergio (Cattozzo); ho interpretato questa telefonata come chiaramente riferita al fatto che Cattozzo aveva consegnato a Grillo il denaro che io avevo consegnato a Cattozzo".
Quindi Gigi Grillo è stato scaricato da tutti. Se continuerà a negare rimarrà nel carcere di Opera ancora per un bel po'. Ormai le testimonianze lo incastrano senza scampo.
Elio Domeniconi