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La Balzani sfidera’ la Paita

Paita - Balzani

Anche nel Partito Democratico è già cominciata la corsa alla presidenza della Regione Liguria.

I pretendenti sono tanti (sicuramente troppi) ma gli esperti prevedono un duello tutto al femminile: tra Raffaella Paita e Francesca Balzani. Gli altri potrebbero addirittura ritirarsi.

RAFFAELLA PAITA
Il Governatore uscente Claudio Burlando vorrebbe che a sostituirlo fosse la sua pupilla, Raffaella Paita, Lella per gli amici. Credeva facile fargli avere l'imprimatur del segretario, visto che s'è schierato dalla parte di Matteo Renzi. Ma il premier durante la sua visita a Genova prima delle Europee ha snobbato la Paita, alla quale sicuramente non giova la sponsorizzazione di Burlando. Renzi non lo ritiene uno dei suoi, l'ha visto sempre al fianco di D'Alema. Poi viene dal PCI, quindi è da rottamare. La Paita ha pure l'handicap di essere spezzina. E Genova vuole conservare la leadership.

FRANCESCA BALZANI
La più titolata è sicuramente lei. Era stata eletta nel Parlamento Europeo, che ha lasciato per fare l'assessore al Bilancio del Comune di Milano. Chiamata dal sindaco Giulio Pisapia in vista dell'Expo 2015. L'avvocato Balzani ha già confidato che, forte di questa sua esperienza, sarebbe felice di tornare a lavorare a Genova, con un incarico così prestigioso. Ha detto che scioglierà la riserva mercoledì. Prima vuole capire se il partito sarebbe compatto su di lei. In altre parole non vuole correre per perdere.

CLAUDIO MONTALDO
Si dice che la Balzani annuncerà la sua decisione mercoledì perché prima vuole vedere che accoglienza avrà Claudio Montaldo, a Palazzo Ducale con "Idee per la Liguria", che è un po' la sua presentazione alle Regionali. Ha una lunga esperienza, si sente pronto per il gran passo. E' una candidatura anti-Paita ("Lei non mi ha mai chiesto di partecipare alle sue iniziative". Sa che con questa autocandidatura si mette contro il suo vecchio amico Claudio Burlando. Ma questa è la sua ultima occasione, perché non tentare? Ha l'handicap di essere targato Pci. E Renzi vuole il rinnovamento.

PIPPO ROSSETTI
Si sentirebbe pronto anche l'assessore regionale. Che viene dalla DC e non dal Pci. E potrebbe raccogliere i voti dei cattolici. Ma Pippo Rossetti ha capito che difficilmente potrebbe spuntarla alle primarie. Ed è quindi pronto a fare un passo indietro.

ALBERTO VILLA
Si è candidato da tempo l'estroso personaggio che era stato a fianco di Sandro Biasotti (che gli aveva affidato il trenino Genova-Casella) e poi di Vittorio Adolfo che nell'Udc l'aveva scelto come portavoce. Aveva aderito al PD quando Marta Vincenzi si era dichiarata favorevole alla sfilata dei gay a Genova. La sindaca l'aveva inserito nell'Amt. Ma ora senza più la sua santa protettrice, nessuno "vede" Alberto Villa presidente della Regione. La sua viene considerata una candidatura di bandiera. La bandiera dell'Orgoglio Gay.

FRANCO BERRUTI
Il sindaco di Savona crede di avere delle possibilità in quanto renziano della prima ora. Ma è di Savona e Savona è già rappresentata dal segretario Giovanni Lunardon. Genova sicuramente non lo accoglierebbe a braccia aperte. E’ stata attribuita all'on. Mario Tullo questa frase: "Anche se vincessimo le primarie, con lui rischiamo di perdere le elezioni". E allora, che se ne rimanga a Savona.

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