Sergio Cattozzo inguaia Gigi Grillo
Mors tua, vita mea. Sergio Cattozzo ha messo nei guai Gigi Grillo. Diciamo pure che l'ha inguaiato.
Perché nel lungo interrogatorio nel carcere di Opera ha detto che l'ex senatore del Popolo delle Libertà ora passato come lui nel Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, era al corrente di tutto. E si era preso la prima rata delle tangenti concordate, 200 mila euro. Ha ammesso anche che questo era solo l'antipasto. Stavano mettendo le mani un po' su tutti gli appalti. Si sarebbero arricchiti tutti.
La confessione di Cattozzo non ha stupito. Non è un duro come Primo Greganti, il Compagno G. E non era nemmeno la "mente" di questo gruppetto. Era solo un gregario, un portatore d'acqua. E i giornali l'hanno definito il "corriere delle mazzette". D'altra parte l'ex sindacalista non aveva vie d'uscita. Teneva la contabilità delle mazzette con i relativi destinatari. Aveva tentato di far sparire appunti preziosi, li aveva nascosti negli slip, ma i poliziotti se n'erano subito accorti. Poi c'erano le foto, era stato immortalato nei ristoranti e anche mentre intascava la mazzetta. Inoltre c'erano le ammissioni dell'imprenditore Enrico Maltauro, ben contento di sborsare soldi visto che poi vinceva gli appalti.
Sicuramente i due legali genovesi Rodolfo Senes e Michele Ciravegna che lo assistono, gli hanno consigliato di collaborare con gli inquirenti. E' l'unico modo per poter ottenere i domiciliari.
Grillo invece nega tutto. Ha dichiarato di "essere finito in galera per un po' di vino" (il famoso Sciacchetrà delle Cinque Terre) e che "anche qualche giudice chiedeva le mie bottiglie". Era preoccupato perché sua figlia Giulietta era accorsa da Monterosso e per giorno era rimasta davanti al carcere di Opera con la speranza che facessero uscire suo padre. Era riuscita a fargli avere il libro "Medjugorie" con l'immagine della Madonna che ogni mese appare ai veggenti. L'ex senatore l'aveva definito "il regalo più bello". Ma sinora il "miracolo" non c'è stato.
Cattozzo è stato definito il segretario di Grillo. Lui nega un legame così stretto. Ma non può certo negare l'amicizia. Gli inquirenti hanno appurato che la compagna di Cattozzo, Francesca Ciurlo, detta Chicca, è ospitata nell'ufficio genovese di Grillo in Galleria Mazzini. La dottoressa Ciurlo ha infatti una sua attività professionale che non c'entra con la politica. Fa relazioni pubbliche e uffici stampa, è presidentessa dell'associazione Mater Matuta, ereditata dalla madre, Orietta Palau Ciurlo. Niente a che vedere con l'attività del compagno. E difatti la sua abitazione di Via Palestro non è stata perquisita, ma a quanto pare gli inquirenti si sono disinteressati anche dell'appartamento di Via Scurreria, quartier generale di Cattozzo.
E' probabile che la linea difensiva di Grillo segua quella degli altri inquisiti: macchè mazzette, erano regalie. Oppure consulenze regolarmente contabilizzate. Ma chissà se i giudici gli crederanno dopo le ammissioni di Cattozzo. D'altra parte il povero Cattozzo, pescato con le mani nella marmellata, cosa poteva fare? Mettiamoci nei suoi panni.
Elio Domeniconi