Perche’ hanno trombato Roberta
Personalmente mi diverto a cercare gli errori dei giornali, è giusto che gli altri facciano altrettanto nei miei confronti,
ci mancherebbe.
Così il giovane collega del "Corriere Mercantile" Alberto Bruzzone che dopo il prepensionamento di Paolo de Totero è diventato il braccio destro dell'intramontabile direttore Mimmo (Gerolamo) Angeli, mi ha amabilmente rimproverato che con Roberta Oliaro sottosegretario "non ci ho azzeccato". Verissimo. Ma qui non si trattava di azzeccare come aveva fatto con il Festival di Sanremo il mago Otelma (che aveva scritto nel suo vaticinio il nome di Renga mentre poi ha vinto Arisa), in politica si lavora sulle indiscrezioni. E la nomina della genovese Oliaro a sottosegretario alle Infrastrutture poteva considerarsi sicura. La mia fonte era diretta. Tant'è vero che la mia "anticipazione" era stata ripresa con grande risalto da Massimiliano Lussana sul "Corriere della Liguria" (un articolone a tutta pagina) naturalmente dopo i controlli di rito. Infine su "Il Lavoro-Repubblica", che sa tutto sul mondo dello shipping aveva aggiunto che Assoagenti aveva inviato una petizione al premier Matteo Renzi perché la deputata genovese di "Scelta Civica" entrasse a far parte dell'Esecutivo, una rappresentante della portualità era necessaria.
Quindi, se avessi sbagliato, potrei dire di essere in buona compagnia. Ma non ho sbagliato, ho riportato una notizia che al momento era sicura al 90%. Certo sapevo benissimo che in politica mai dire mai, specie quando si tratta di poltrone. Oggi "La Stampa" con un articolo di Marco Sodano racconta chi è il senatore calabrese Antonio Gentile, scelto come sottosegretario alle Infrastrutture. Roberta Oliaro, invece, aveva tutti i requisiti, sia tecnici che morali. Allora perché è stata trombata? Presto detto. Quell'incarico faceva gola a un altro rappresentante di "Scelta Civica", il senatore Maurizio Rossi, l'editore in stand-by (?) di Primocanale. Il quale Rossi, quando il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi è venuto in Liguria per risolvere il problema del treno di Andora ha preso il microfono ed è andato a intervistarlo per ingraziarselo, magari puntando sul fatto che si chiamano entrambi Maurizio. Certo Mario Paternostro come presidente e Luigi Leone come direttore avrebbero potuto impedirglielo facendogli notare che le interviste le devono fare i giornalisti. Se non si sono azzardati a farlo significa che, al di là delle apparenze, a Primocanale continua a comandare il senatore.
Non solo: per far casino Maurizio Rossi ha comprato pure una pagina del "Secolo XIX". A Roma, ne hanno subito approfittato. Hanno detto: noi, per la sua competenza specifica, avevamo scelto l'onorevole Oliaro. Ma se il senatore Rossi minaccia fuoco e fiamme, non resta che lasciarli entrambi a bocca asciutta (per la cronaca Rossi e Oliaro, che da sempre si detestano cordialmente, questa settimana hanno litigato anche in treno mentre andavano a Roma).
Genova è fatta così, altro che unità d'intenti, c'è una lotta al coltello anche nell'ambito dello stesso partito. L'esclusione di Roberta Oliaro si spiega così.
Elio Domeniconi