Lo scherzo di Gadolla al PD
Personalmente ritengo positivo il flop del PD per l'elezione del nuovo segretario regionale. E ritengo divertente
che sia andato a votare Gianfranco Gadolla, da sempre schierato con la destra. Il voto di Gadolla è la ciliegina sulla torta. Significa che questa votazione è stata una farsa.
La nomenklatura ha spiegato che quello che è successo a Roma tra Matteo Renzi, il Pieraccioni della politica, ed Enrico Letta, il nipote del grand commis di Berlusconi, ha sconcertato gli eredi di quello che era il glorioso partito comunista. Anche perché oggi a comandare nel Pd non sono gli ex comunisti, ma gli ex democristiani. E anche il nuovo premier non viene solo dalla Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno, viene anche dalla Dc. Si è formato tra i boy scout e non tra i funzionari di partito, anche se in realtà non ha mai lavorato, ha sempre vissuto di politica.
E' difficile capire anche quello che è successo in Liguria, oltre al fatto che è diminuito notevolmente il numero dei votanti. Si sa solo che né Alessio Cavarra, seguace di Renzi, nè Giovanni Lunardon, alfiere di Cuperlo, hanno superato il 50%, quindi sarà determinante lo schieramento di Stefano Gaggero, schierato con Civati.
"Il Secolo XIX" ha spiegato che Cavarra ha preso più voti ma Lunardon ha ottenuto più delegati, e credo che la gente ci abbia capito ancora meno.
Queste malinconiche votazioni avrebbero meritato solo poche righe sui giornali cittadini se a movimentarle non fosse stato quel buontempone di Gianfranco Gadolla, ex consigliere regionale di Alleanza Nazionale, poi passato nel Futuro e Libertà di Gianfranco Fini, e infine scomparso dalla scena politica. Un personaggio sempre schierato a destra, figlio di quel Fausto Gadolla che a sua volta si era formato nella Vola, la milizia del Partito Fascista Italiano.
Quando si è presentato nel seggio di Piazza Leopardi tutti hanno pensato a uno scherzo. Ma ha presentato la tessera elettorale, ha sborsato i 2 euro di rito, ha sottoscritto una dichiarazione con la quale afferma di essere un elettore del Pd (dichiarazioni al "Secolo XIX": "Ah sì (sorride)? L'ho firmato ?" e l'hanno fatto votare. Ha fatto anche la dichiarazione di voto, ad uso dei cronisti. Ha detto di aver votato per Alessio Cavarra pur non sapendo nemmeno chi sia. Sa solo che è un renziani, e a lui Matteo Renzi è simpatico e si aspetta molto da lui.
Quando l'ha saputo il segretario provinciale Alessandro Terrile, che prende sul serio anche queste votazioni, si è indignato. E ha commentato su Twitter: "Siamo un partito aperto ma serio. Fermiamo abusi e provocazioni".
Ma Gadolla assicura di non aver preso in giro nessuno. L'ha fatto con convinzione. Perché nel Partito Democratico di oggi c'è di tutto. Mancano soltanto i rappresentanti della sinistra. Quindi può starci anche Gianfranco Gadolla.
di Elio Domeniconi