Il pericolo-Scialfa
A quanto pare la Regione Liguria ha risolto il problema. Si applicherà la Legge Severino. Nicolò Scialfa sarà sospeso.
Non ci sarà bisogno di ricorrere subito a nuove elezioni. Per andare avanti basteranno 39 consiglieri. Tutto regolare.
Questo dal punto di vista giuridico. Perché in chiave politica non sarà facile per il presidente Claudio Burlando proseguire la legislatura con tutti questi indagati, tanto più che si annunciano altri clamorosi colpi di scena.
Io sostengo, però, che i problemi cominciano adesso. Perché dobbiamo chiederci: che ne sarà adesso del prof. Nicolò Scialfa, l'intellettuale prestato alla politica? Politicamente è finito. Sarà difficile che trovi un partito disposto a presentarlo alle elezioni. E sarà più difficile ancora che possa venire eletto.
E allora? Scialfa è in aspettativa per ragioni istituzionali. Potrebbe uscire dalla Regione e tornarsene a scuola. Cioè a fare il preside al Liceo Classico D'Oria. Il pericolo è proprio questo. Perché è sì agli arresti domiciliari ma l'opinione pubblica, dopo quello che si è letto, l'ha già condannato. Anche se la nostra Costituzione è garantista. C'è la presunzione di innocenza sino al terzo grado di giudizio. Quindi per la legge il prof. Scialfa può tornare in cattedra. E nel ruolo più delicato: preside, cioè controllore dei professori.
Ma con credibilità il professor Scialfa potrebbe tornare a scuola? Secondo me, gli devono essere appioppate le aggravanti. Perché un professore, un preside deve essere un educatore, quindi ha più dovere dei semplici cittadini.
Ma con che faccia potrebbe tornare a dare lezione di morale uno che andava a trovare i parenti in Sicilia a spese della Regione, cioè con i soldi messi a disposizione dell'Idv per fini istituzionali? Uno che è andato ad Avignone per togliersi lo sfizio di soggiornare all'Hotel dei Papi. Uno, sempre con i soldi dei cittadini, comprava vini pregiati francesi e li regalava agli amici. Uno che ha fatto il giro dei migliori ristoranti della Sicilia e che prima di tornare a Genova ha fatto rifornimento di cannoli alla Dolceria di Palermo. Un golosone che metteva in conto anche gli acquisti di dolcetti da "U Dria". Uno che comprava i libri che gli interessavano ma se li portava a casa e non in Regione. Uno che comprava profumi, foulard, cravatte, profumi per il viso eccetera eccetera. Perché tanto pagava Pantalone.
Sono sincero: preferirei che Nicolò Scialfa restasse in politica, dove tanti si comportano come si è comportato lui. L'importante, a mio modesto avviso, è che non torni al D'Oria. La scuola non ha bisogno di "educatori" così.
Elio Domeniconi