Paolo e Francesco
Il professor Gianni Testino (quello che non ama i "santi bevitori") ha dato una notizia che lo preoccupa molto:
"dal 2 marzo 2014 la chiesa di San Giorgio in Torpede dovrà chiudere. Don Paolo Farinella non riesce più a pagare le utenze ordinarie".
La Curia, per limitare i danni, quando don Farinella era tornato a Genova dopo l'esilio a Gerusalemme, gli aveva assegnato una parrocchia senza parrocchiani. Non avendo parrocchiani il prete-contestatore non può contare sulle elemosine. Ha poi confessato che con i soldi a sua disposizione, invece di pagare le bollette, "ho preferito aiutare persone disperate che sono ricorse alla parrocchia come alternativa al suicidio".
Il primario del San Martino ha indicato su facebook l'Iban del suo sacerdote preferito, con la speranza che i suoi amici siano generosi. Ha spiegato: "Sarebbe un vero peccato privarci di una voce libera, che ha anticipato di molto il valore di Papa Francesco".
Alt. Se il professor Testino vuole aiutare don Paolo Farinella è libero di farlo. Ma, per carità, evitiamo di dire eresie. Dire che il parroco (fortunatamente senza parrocchiani) ha anticipato gli insegnamenti del nuovo Pontefice è una bestemmia. Evitiamo di fare certi paragoni. Si commette peccato normale.
Elio Domeniconi