Le meduse di Balleari
Davvero non si può più scherzare nemmeno su Facebook? Lo sapete: il consigliere comunale del Pdl, è in vacanza
in Corsica, con la barca e la famiglia. La spiaggia è bella ma infestata di meduse. Gli è venuta spontanea una battuta: “Le meduse sono come gli zingari: inutili e fastidiose”.
Forse come battuta era infelice. L'interessato se n'è accorto e dopo una decina di minuti l'ha tolta, cancellata. E ha chiesto subito scusa, non voleva offendere gli zingari che a Genova sono trattati in maniera particolare, gli paghiamo pure le bollette dell'acqua e della luce.
Tutto avrebbe dovuto finire lì. Invece "Il Secolo XIX" ci ha imbastito addirittura mezza pagina. Intervistando Tizio Caio e Sempronio. Il capogruppo Pd Simone Farello, serioso come solo i Pd di vecchio stampo sanno esserlo, ha subito annunciato che bisognerà parlarne in aula.
Il vicepresidente del Senato Roberto Caldiroli ha paragonato il ministro dell'immigrazione a un orango, e tutto è finito lì. Il vicepresidente del consiglio comunale di Genova ha osato paragonare gli zingari alle meduse ed è scoppiato il finimondo.
Tutto questo ci sembra esagerato. Balleari non ha detto che gli zingari (in genere) rubano e, statistiche alla mano, avrebbe avuto pure il diritto di dirlo. Ha detto che sono fastidiosi, come le meduse.
Il risalto che è stato dato a una battuta - non riuscita, lo ammettiamo - francamente è sconcertante. Questo modo di far politica non ci convince più. E questo modo di fare giornalismo ci convince ancora meno.
Elio Domeniconi